La Raggi e i frigo. «Chi ha fermato la raccolta?». Ma al Comune c’era lei…

26 Ott 2016 12:48 - di Romana Fabiani

Dopo la gaffe dei frigoriferi e la sorpresa per il mancato smaltimento dei rifiuti ingombranti (fermo dal 18 giugno, dopo l’insediamento della sindaca grillina), Virginia Raggi ce la mette tutta per inciampare in un’altra gaffe proprio nel giorno del grane incontro con Beppe Grillo. «La malavita e la mafia, per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, si annidano soprattutto nella gestione dell’indifferenziato», dice in commissione parlamentare antimafia. La ricetta della prima cittadina di Roma è quella di “statalizzare” l’Ama, l’agenzia capitolina che si occupati di rifiuti. «L’amministrazione sta agendo in discontinuità, insieme all’assessore Muraro Vogliamo eliminare i privati che lucrano sul ciclo rifiuti – ha spiegato la Raggi – per far sì che Ama diventi proprietaria degli impianti. Vogliamo eliminare i privati dal ciclo dei rifiuti, questa è discontinuità». Una discontinuità sospetta, visto che l‘assessora  Paola Muraro ha svolto per oltre un decennio il ruolo di consulente ai rifiuti dell’Ama. Una discontinuità da dimostrare visto che la de-privatizzazione dell’Ama era stata auspicato dal centrodestra che ha sempre sostenuto “più Comune meno Ama”.

La Raggi delle gaffe

Ancora un volta la sindaca cade dalle nuvole e ammette con candore di non sapere nulla dei provvedimenti della sua amministrazione: «Il servizio ritiro rifiuti ingombranti il 18 giugno prima della votazione del secondo turno è stato improvvisamente interrotto, il motivo non lo sa nessuno. Un servizio affidato alla cooperativa “29 giugno” (di Salvatore Buzzi, arrestato per MafiaCapitale). Noi ci stiamo adoperando per riattivarlo, con una nuova gara. Ditemi voi se vi sembra normale che un servizio venga interrotto all’improvviso…». Infatti non è normale, come fa notare Fratelli d’Italia. «Leggiamo sulla stampa dichiarazioni allucinanti del sindaco e di esponenti della sua giunta secondo cui ci sarebbe “una volontà” (parola dell’assessora all’Ambiente) a lasciare i frigoriferi e rifiuti ingombranti in mezzo alla strada. Francamente nessuna stranezza, l’unico fatto anomalo e singolare è che l’amministrazione capitolina non abbia ancora effettuato il bando pubblico per la raccolta degli ingombranti. Una gara mai partita –spiega Fabrizio Ghera – annunciata più volte e puntualmente rinviata»

La Muraro consulente “inascoltata”

«Noi stiamo, in netta discontinuità – ha aggiunto la Raggi – cercando di intervenire sulla prevenzione, sul recupero della materia e del riciclo, tutte aree che se ben gestite eliminano i rifiuti indifferenziati. Tutto questo ci consente di virare e togliere materiale a imprese che con gli indifferenziati ci fanno affari. Puntare su una corretta gestione dei rifiuti per noi è tema di antimafia». E il conflitto d’interessi dell’assessora Muraro? «Io so che l’assessore Muraro è stata consulente di Ama e per una parte precisa: validare le procedure di attribuzione dei codici dei rifiuti. Non è un ruolo operativo. Al momento la sua posizione è sub iudice e nel momento in cui avremo la possibilità di verificare le eventuali responsabilità dell’assessore nella vicenda, vedremo. Abbiamo scelto Muraro perché conosce e condivide una visione con noi del ciclo dei rifiuti». L’assessora si è difesa così di fronte a Rosy Bindi: «In Ama il mio ruolo era di consulente, un consulente inascoltato». Parole che non sono piaciute nemmeno ai grillini, sempre più imbarazzati dalla sindaca che si sta rivelando peggiore di qualsiasi negativa previsione e molto distante dalla rottamazione che è stata il fiore all’occhiello della sua campagna elettorale.

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