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Presto libere altre 83 ragazze rapite da Boko Haram. Ma cosa le aspetta al rientro?

Presto libere altre 83 ragazze rapite da Boko Haram. Ma cosa le aspetta al rientro?

Esteri - di Bianca Conte - 19 Ottobre 2016 - AGGIORNATO 20 Ottobre 2016 alle 08:59

Due anni di mezzo di buio. Di sofferenze. Di abusi fisici e psicologici: e oggi, dopo l’abominio del rapimento di massa compiuto a Chibok, nel nord-est della Nigeria, a danno di oltre duecento studentesse sottratte alla loro vita e all’affetto dei loro cari, finalmente decine di loro potrebbero tornare presto a casa. Dopo le 21 ragazze liberate la settimana scorsa, il governo di Abuja sta negoziando il rilascio di 83 giovani, mentre altre 100 non sembrano avere intenzione di lasciare i sequestratori islamici di Boko Haram: segno che i due anni di torture, di lavaggio del cervello, di islamizzazione coatta e di prigionia hanno lasciato un segno davvero indelebile…

Quale futuro per le ragazze rapite da Boko Haram?

È stato il presidente di una comunità locale, l’Associazione per lo sviluppo di Chibok, a fare il punto sul probabile futuro delle studentesse ancora per poco nelle mani dei miliziani e su quello di quelle che ci vogliono rimanere. Secondo Pogu Bitrus, un centinaio di ragazze potrebbero essersi radicalizzate nel corso della prigionia o potrebbero non voler tornare a casa perché si vergognano di essere state violentate, costrette a sposare gli estremisti e ad avere figli da loro. Ma anche per le 21 giovani già libere è sì finito un incubo, ma di certo non i problemi, ed è probabile che dovranno andare a studiare all’estero per sfuggire al rifiuto della comunità, profondamente cristiana e conservatrice di Chibok. Le studentesse che erano riuscite a fuggire immediatamente dopo il rapimento, anche se erano rimaste con i sequestratori islamici solo poche ore, erano state additate come «mogli di Boko Haram» e schernite, ha detto ancora Bitrus, aggiungendo che «preferiamo che vadano via dalla comunità e da questo Paese perché la colpevolizzazione le seguirà per il resto della loro vita».

La negoziazione del rilascio di altre 83 ragazze rapite

Insomma, se è stato tragico il rapimento, per le ragazze rapite da Boko Haram – studentesse vittime due volte di una vicenda che ha marchiato a carattere di fuoco il loro destino – potrebbe essere davvero drammatico anche il ritorno. Secondo le testimonianze delle giovani liberate, dopo il sequestro le ragazze rapite da Boko Haram sono state separate in due gruppi a seguito della richiesta dei comandanti dei miliziani di scegliere se unirsi ad essi e abbracciare l’Islam o diventare loro schiave. Loro – che hanno detto di non avere più visto le coetanee rapite – e le altre 83 di cui si sta negoziando il rilascio farebbero parte del gruppo che ha rifiutato di aderire all’Islam e a Boko Haram. Le ragazze liberate dovrebbero incontrare a breve il presidente Muhammadu Buhari che ieri ha detto che il governo nigeriano è pronto a parlare con Boko Haram se il gruppo estremista è d’accordo a coinvolgere organizzazioni come il Comitato internazionale della Croce Rossa, che ha già mediato il rilascio della settimana scorsa.

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19 Ottobre 2016 - AGGIORNATO 20 Ottobre 2016 alle 08:59