Nascono i “Democratici per il No”: un’altra spina al fianco di Renzi

8 Ott 2016 15:53 - di Redazione

Arriva un’altra spina al fianco di Renzi. Nascono i Democratici per il No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Lo si è deciso in una riunione che si è tenuta presso il circolo del Pd Testaccio a Roma, alla quale hanno partecipato un gruppo di iscritti, militanti ed elettori del Pd e del centrosinistra. Tra i promotori il consigliere regionale dei democratici del Lazio Riccardo Agostini e l’ex responsabile comunicazione del Pd, nonchè ex portavoce di Pier Luigi Bersani, Stefano Di Traglia. “Sono sempre di più gli elettori del Pd e del centrosinistra che – affermano Agostini e Di Traglia – stanno manifestando l’intenzione di votare No al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Pensiamo sia giusto rappresentare e sostenere le loro argomentazioni, con l’obiettivo di promuovere, nelle settimane che ci separano dal voto, occasioni di confronto coinvolgendo singoli cittadini, associazioni, organizzazioni che hanno già mostrato o che mostreranno l’intenzione di sostenere la campagna a favore del No”.

“Crediamo che il cambiamento fine a se stesso – affermano i promotori – non sia sempre positivo. L’Italia ha necessità di riforme, ma di riforme vere, giuste e utili per i cittadini. Il cambiamento si avvia riscoprendo determinati valori e non attraverso convenienze dal respiro corto e pura retorica. È  in atto da anni un restringimento della base democratica il cui unico effetto sui cittadini è la diminuzione del diritto di votare i propri rappresentanti. Non è con la riforma costituzionale approvata in Parlamento, e ora al vaglio degli elettori, che si ricostruisce un rapporto positivo e fecondo tra cittadini e politica. Ci troviamo di fronte a vecchi refrain che tornano periodicamente di moda: sostenere che la Costituzione va cambiata perché vista come ostacolo alla capacità di governare”. Insomma, “la Costituzione usata come alibi: ci sembra questa la fonte ispiratrice di chi propone questa riforma, unitamente a quella elettorale che rischiano, insieme ad altro, di farci disperdere i principi e i valori che hanno ispirato la nascita del partito dei democratici. Per tutto ciò e per molto altro – concludono i due esponenti democratici – è necessario fermare la giostra e invertire la direzione. Noi diciamo si al cambiamento, ma non così”.

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