La lotta al fumo compie 20 vent’anni, dal ’96 colpevole del cancro ai polmoni
«Il chiodo decisivo sulla bara delle sigarette», «L’arma decisiva per imporre un bando al fumo», persino l’involontariamente ironico «la pistola fumante del legame con i tumori». Sono trascorsi esattamente ven’anni dalla pubblicazione, su Science, dello studio che per primo ha dimostrato i danni prodotti dalle sigarette sulle cellule del polmone. Una pietra miliare nella storia della lotta al fumo, e a testimoniarlo ci sono anche le espressioni usate dai ricercatori dell’epoca, che finalmente potevano zittire la critica principale fatta dalle industrie del tabacco, cioè appunto che in realtà una prova diretta non era ancora stata trovata.
I produttori di tabacco avevano sempre negato ogni relazione
La ricerca, coordinata da Gerd Pfeifer del Beckman Institute di Duarte, in California, ebbe un grande risalto su tutti i media dell’epoca. I ricercatori dimostrarono che le cellule del polmone esposte al benzopirene, uno dei componenti del fumo, riportano danni a un gene chiamato p53, che ha la funzione di proteggere in generale le cellule dai tumori. I danni osservati in questo caso erano in tre porzioni specifiche del gene, le stesse che risultano danneggiate nelle cellule tumorali. «Questo articolo – commentò John Minna dell’università del Texas, uno degli autori – indica con precisione che le mutazioni viste nel tumore al polmone sono causate dal fumo di sigaretta. È la “pistola fumante” del collegamento».
Ancora oggi il 27% dei decessi per cancro è dovuta al fumo
Fino a quel momento diversi studi avevano legato il fumo ai tumori, ma solo dal punto di vista epidemiologico o con test su animali. Quello pubblicato su Science indicava il benzopirene come la sostanza che provocava il tumore al polmone, ma in seguito altri colpevoli furono trovati nei prodotti di combustione del tabacco, e non solo legati a quest’organo. «In realtà – spiega Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) – le prime prove risalgono a 20 anni prima, quando uno studio epidemiologico fatto sui medici inglesi dimostrò che i fumatori morivano di più di tumore al polmone». Nonostante siano passati 20 anni, ricorda la International Association for the Study of Lung Cancer, ancora oggi il 27 per cento di tutte le morti per cancro è dovuta a questa patologia. In Italia secondo il ministero della Salute il fumo è la principale causa di morte, provoca dai 70.000 agli 83.000 decessi l’anno e oltre il 25 per cento di questi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.