Librandi: “Nessuno usi il nome Scelta Civica, è un’offesa a Monti”

13 Ott 2016 12:02 - di Eleonora Guerra
librandi

Giù le mani dal nome “Scelta civica” sarebbe «irrispettoso nei confronti di Mario Monti» e della «straordinaria iniziativa politica» che mise in campo nel 2013. A lanciare l’accorato appello è Gianfranco Librandi, per il quale quel nome deve essere messo al riparo dall’essere usato «per costituire nuovi gruppi politici e alchimie parlamentari».

Librandi contro le «alchimie parlamentari»

Librandi si rivolge in particolare all’ex collega di partito e viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, che di recente ha lasciato il gruppo di Sc per fondare il gruppo “Scelta Civica verso Cittadini per l’Italia”. Come lui, Zanetti «dovrebbe riconoscere a Monti i suoi meriti senza null’altro aggiungere». Ma quali sono questi meriti cui si riferisce il deputato? Aver messo in piedi «con pochi mezzi e tanto senso dello Stato un progetto politico capace di raccogliere oltre 3 milioni di consensi». Nessuna parola, invece, sul precedente che portò Monti alla realizzazione di quel progetto politico, che tanto ebbe a che fare con le vituperate «alchimie parlamentari»: il “golpe” che lo mise alla guida del governo al posto di Silvio Berlusconi. Eppure, Librandi veniva proprio dalle file del Cavaliere, avendo militato in passato tanto in Forza Italia quanto nel Pdl.

La proposta per non mancare di rispetto a Monti

«Noi apprezziamo – aggiunge Librandi – lo sforzo compiuto da tanti di consolidare la maggioranza parlamentare, di renderla solida e ampia, ma questo condivisibile obiettivo non ha bisogno della strumentalizzazione del nome di Scelta Civica. Tanto più se chi prova a farlo, Enrico Zanetti, ha con sé uno sparuto numero di parlamentari, non certo i circa 60 iniziali di Scelta Civica e nemmeno i 35 di quando è stato eletto segretario». «La mia proposta è: rinunciamo tutti a quel nome e a quel simbolo (noi lo faremo a malincuore), per rispetto di noi stessi e del professor Monti. Zanetti e i suoi usino “Cittadini per l’Italia” e noi useremo una nuova denominazione».

 

 

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