Firme false a Palermo, ora Grillo grida al complotto: «Siamo noi la parte lesa»

11 Ott 2016 16:40 - di Redazione

Si scrive Grillo si legge faccia tosta. «Oggi la procura di Palermo ha riaperto l’inchiesta sulle firme false delle elezioni comunali del 2012 dopo i servizi televisivi delle Iene. Confidiamo nell’attività della magistratura e offriremo tutto il nostro supporto affinché venga fatta chiarezza: il Movimento 5 Stelle in questa vicenda è parte lesa perché qualcuno ha probabilmente compiuto un reato utilizzando il nostro simbolo». Così Beppe Grillo sul suo blog commenta le indagini della magistratura sullo scandalo delle firme false per le amministrative palermitane del 2012. Conclusione: i grillini non c’entrano, è un complotto, anzi un’operazione di sabotaggio per distruggere la  credibilità del movimento. Così è proprio il leader Cinquestelle a chiedere di fare chiarezza mentre Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista non commentano.

Grillo grida al complotto: siamo le vittime

«Se qualcuno degli attivisti del Movimento 5 Stelle a Palermo sa qualcosa di più ce lo comunichi compilando questo form e rivolgendosi alla procura. I portavoce del Movimento 5 Stelle accusati nel servizio hanno sporto denuncia per diffamazione e calunnia e si sono dichiarati assolutamente estranei e non coinvolti nei fatti. Ringraziamo Le Iene e le persone che hanno denunciato il fatto. Se sarà accertato che i colpevoli sono iscritti al Movimento 5 Stelle saranno presi adeguati provvedimenti disciplinari». La prima reazione dopo la trasmissione – racconta Grillo – è stata quella  di mandare tutti i documenti ai carabinieri. «Stando alla ricostruzione andata in onda – scrive ancora Grillo – siamo davanti a un dramma dell’ignoranza. Come ricostruito dalle Iene alle elezioni comunali del 2012 a Palermo sono state raccolte le firme di sostegno su alcuni moduli che riportavano un errore: il luogo di nascita di uno dei candidati. Così, anzichè raccogliere nuovamente le firme, sono state ricopiate tutte le firme in un un nuovo modulo, il che configurerebbe un reato grave anche se compiuto in modo stupido e per nessuna ragione. Infatti il numero di firme necessarie sarebbe stato raggiunto comunque e non c’è stato alcun beneficio perchè nessuno dei candidati è stato eletto in comune. Vogliamo vederci chiaro».

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