L’Europa si è svegliata: é boom di movimenti anti Unione europea

23 Ott 2016 8:32 - di Redazione
Anche se in pochi se ne erano accorti, le forze di stampo euroscettico o populista (ESP, d’ora in poi) erano già molto forti in Europa all’inizio del XXI secolo. Dopo la fase acuta della crisi, coincisa con un’intera legislatura del Parlamento europeo (2009-2014), il loro peso è quasi raddoppiato: oggi un parlamentare europeo su tre afferisce a forze politiche di matrice euroscettica o populista. Difficile non prendere sul serio un fenomeno che ha cambiato e sta cambiando la geogra fia politica dell’Europa, si legge su “il Sole 24 ore“.

In Europa monta sentimento anti UE

L’attribuzione a una forza politica della qualifica “populista” segue le convenzioni prevalenti fra i politologi, mentre la patente di “euroscettica” è attribuita sia aipartiti euroscettici veri e propri (spesso orientati a destra) sia ai partiti euro-critici (spesso orientati a sinistra). È il caso di notare, infine, che i partiti ESP possono anche essere di governo (come accade ad esempio in Grecia, Finlandia, Ungheria, Polonia), e che, per quanto spesso sovrapposti, populismo ed euroscetticismo restano due tratti distinti: esistono anche partiti euroscettici ma non populisti (ad esempio in Spagna e in Finlandia), come esistono partiti po pulisti ma non euroscettici (ad esempio in Irlanda, Bulgaria e Repubblica Ceca). Uno sguardo al grafico sopra permette di notare almeno due fenomeni. Il primo è l’estrema differenziazione negli insediamenti delle forze ESP. Ci sono Paesi in cui la loro presenza si avvicina o supera il 50% dei consensi elettorali: è il caso di Ungheria, Irlanda, Grecia, Bulgaria. Ma ci sono anche Paesi in cui esse sono del tutto assenti (Lussemburgo, Malta, Slovenia) o hanno un peso estremamente ridotto (Belgio, Romania).

Euroscettici e populisti: così cambia l’Europa

Quanto all’Italia il peso delle forze ESP è analogo a quello medio nell’Unione europea (30-35%). Il secondo fenomeno che salta agli occhi è la sostanziale assenza di un chiaro gradiente geografico: non si può dire che le forze ESP siano tipicamente presenti nel Nord o nel Sud dell’Europa, o fra i Paesi dell’Est piuttosto che dell’Ovest. È vero semmai l’opposto: ci sono Paesi geograficamente (e spesso anche culturalmente) vicini che hanno livelli di populismo diversissimi: le forze ESP sono molto forti in Olanda, ma debolissime in Belgio; sono forti in Spagna ma deboli in Portogallo; sono deboli in Austria ma fortissime nella vicina Ungheria; sono deboli in Germania ma forti sia nei suoi vicini occidentali (Francia, Olanda) sia in quelli orientali (Polonia e Repubblica Ceca), sia nel vicino settentrionale (Danimarca). Se proprio vogliamo individuare un gradiente geografico, quel che possiamo notare è che il grosso dell’Europa continentale è populista, a Est come a Ovest, ma che esiste una striscia continua relativamente immune (sotto il 20%) che si estende dalla Germania all’Austria e si prolunga in Slovacchia.

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