Equitalia, Gasparri: “Non scompare, servirà solo a tartassarci meglio…”

23 Ott 2016 11:15 - di

Addio a Equitalia? Non è vero. Lo dimostra il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Forza Italia): “Svelato l’ennesimo bluff a fini referendari di Renzi. Equitalia non scompare. Cambierà solo nome e i contribuenti continueranno ad essere tartassati come e più di prima, giacché sono stati preventivati incassi per il 2017 di quattro miliardi in più. Restano poi le difficoltà oggettive legate al trasferimento del personale da Equitalia all’Agenzia delle entrate. Quanto alla rottamazione delle cartelle esattoriali, va detto che ci sarà in parte e che anzi proprio l’incertezza, alimentata da notizie diffuse senza che ci fosse un testo scritto, ha generato solo false aspettative e caos con mancate riscossioni. Perfino la Presidente della Camera, di fronte al ritardo nella presentazione della legge di bilancio, ha dovuto rimproverare il governo. Insomma, le mirabolanti offerte del truffatore seriale sono delle autentiche ‘patacche’. Sperava di conquistare altri Si, ma a dicembre sarà sommerso dai No”.

Un pezzo della manovra è arrivato, portando con sé il presunto addio ad Equitalia, la rottamazione delle cartelle e la voluntary disclosure bis. Il decreto fiscale approvato sabato scorso approderà presto in Parlamento. A mancare è invece ancora il testo definitivo del ddl, per il quale bisognerà aspettare probabilmente – nonostante la certa sorpresa e delusione espresse dalla presidenza della Camera – i primi giorni della prossima settimana. Nei prossimi giorni è attesa anche l’annunciata lettera della Commissione Ue mentre con Bruxelles resta vivace il dibattito: “Non siamo noi a dover essere redarguiti” ha ribadito in difficoltà il premier Matteo Renzi. La prima novità è proprio il fittizio scioglimento di Equitalia, vero e proprio pallino di Renzi. La spa sparirà a partire dal primo luglio del prossimo anno per essere sostituita dalla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Mef e presieduto dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, ma su cui avrà voce in capitolo anche la presidenza del Consiglio. Quindi, cambia poco.

Equitalia, per Brunetta si crea un mostro giuridico

Un’anticipazione di fatto della riforma Madia – non ancora in vigore in maniera definitiva – che prevede un maggiore coinvolgimento della presidenza nella gestione delle Agenzie fiscali, come volevasi dimostrare. Come annunciato arriva anche la rottamazione delle cartelle, Iva e multe comprese, evidentemente superati gli intoppi legati alla natura europea dell’imposta sul valore aggiunto e al rapporto con gli enti locali che gestiscono le sanzioni al codice della strada. L’operazione, da cui il governo punta ad incassare nel 2017 due miliardi di euro, è stata finora al centro della polemica politica per la somiglianza ai condoni del passato. Accuse da sempre respinte dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e rimandate al mittente anche dal premier. Nel decreto non c’è “condono, – puntualizza il premier – ma si dice che non si pagano gli interessi che sono stati aumentati talvolta al doppio o al triplo in modo scandaloso”. In attesa dell’arrivo della manovra, c’è intanto già chi tra le fila di maggioranza e opposizione teme una rischiosa sovrapposizione dei provvedimenti in Parlamento. Anzi, secondo Renato Brunetta, la presenza di un decreto in Parlamento “che condiziona e assorbe in parte la legge bilancio crea un mostro giuridico e parlamentare senza precedenti”. In realtà non è escluso che, come provvedimento già in vigore, il dl possa confluire sotto forma di emendamento nella legge di bilancio, procedura già sperimentata in altre occasioni in passato.

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