Torna il colossal “Ben Hur” in versione 3D: è costato 100 milioni di dollari
Effetti speciali a go-go, 3d a disposizione e anche, in aggiunta, set italiano proprio come 57 anni fa nella versione cult di William Wyler (11 Oscar) con Charlton Heston girata a Roma. Eppure il Ben Hur 3D diretto dal kazako Timur Bekmambetov (I guardiani della notte, Wanted), in sala dal 29 settembre con Eagle Pictures, con Jack Huston-Ben-Hur, teme il confronto con l’originale. Anche troppo. E non si tratta solo dell’improponibile confronto tra Charlton Heston e l’attore inglese Jack Huston, ma anche della realizzazione dei dialoghi, dello stesso 3d e della prospettiva new age dei personaggi. Peccato, perché il remake che avrebbe rinnovato un peplum storico alle generazioni di oggi manca all’appuntamento. Di fatto questo film, costato circa 100 milioni di dollari e uscito negli Usa nell’agosto di quest’anno, ha incassato ad oggi poco più di 26 milioni di dollari a cui si aggiungono i 56 milioni sul mercato estero in cui il film è già uscito.
Anche per il sito americano di Rotten Tomatoes, il giudizio dei critici è negativo. Si legge: ”Come andare contro l’idea di fare un remake che ha troppo poco di suo e cerca così di coprire il tutto con una mediocre rivisitazione e immagini generate dal computer”. Eppure Ben-Hur/Jack Huston, ultimo rampollo della leggendaria famiglia che ha fatto la storia del cinema e protagonista della nuova versione del kolossal dal romanzo di Lew Wallace, aveva detto scherzando all’Ischia Global Film e Music fest: ”Non ho paura dei confronti. Siamo partiti da un grande libro. E poi sono amico del figlio di Charlton Heston, quindi diciamo che ho la loro approvazione”. Judah Ben-Hur anche in questa quinta versione del romanzo è un principe ingiustamente accusato di tradimento da Messala (Toby Kebbell). Separato dalla sua donna (Nazanin Boniadi) diviene schiavo, ma invece della vendetta troverà questa volta la redenzione. Nel cast di questo film, tra l’altro girato anche nella suggestiva Matera, anche Morgan Freeman. E ancora Huston (lanciato dalla serie Spartacus e Boardwalk Empire e diretto da Al Pacino in Wild Salomè e da David O. Russell in American Hustle) quasi a giustificarsi preventivamente: ”Questo film, girato con grandi mezzi, è un’evoluzione della storia che già conoscete, più che un remake narra cose diverse. Tutto quello che vedrete, a cominciare dalle corse con i cavalli, è assolutamente vero. Niente computer o ricostruzioni in studio. Ho lavorato molto sul personaggio, ci sarà più spiritualità”. Leggendo la sceneggiatura, infine, il regista Bekmambetov ha capito invece quanto ”questa è una grande storia contemporanea. La mia idea era proprio farne un film su di noi, sull’oggi, perché noi abbiamo gli stessi problemi. Sappiamo com’è finito l’Impero romano, e non voglio che accada la stessa cosa al nostro mondo. Siamo ambiziosi e crediamo che la competizione sia l’unico modo di far sviluppare il mondo, mentre penso che la collaborazione sia la soluzione ai nostri conflitti”.