Milano, sparisce il picchiatore seriale. Appello dei legali: ha bisogno di cure
È sparito il picchiatore seriale di Milano. Da giovedì non c’è più traccia di Nicolas Aitor Orlando Lecumberri, il 23enne dj spagnolo arrestato il 27 luglio scorso a Milano dopo una lunga serie di aggressioni a pugni immotivate avvenute in strada contro dei passanti, è “scomparso” dopo essere stato scarcerato perché il «gip di Milano Livio Cristofano» non ha disposto «alcun servizio di scorta dal carcere al luogo degli arresti domiciliari» in una clinica psichiatrica. Lo comunicano i suoi legali, gli avvocati Alessia Generoso e Francesco Brignola. I legali spiegano che Lecumberri, affetto da una patologia psichiatrica, è scomparso giovedì, verso le 16, in zona viale Papiniano, dopo che è uscito dal carcere milanese di San Vittore da solo. La difesa, infatti, fa presente che il gip, dopo aver accolto l’istanza dei difensori di domiciliari in una struttura psichiatrica, non ha predisposto una servizio di accompagnamento nella clinica.
Picchiatore seriale a Milano, l’appello dei legali
In un comunicato, dunque, i difensori lanciano un «appello per la scomparsa di Nicolas Aitor Orlando Lecumberri nato in Barcellona (Spagna) il 1 luglio 1993, altezza 170 cm, peso 62 circa. Capelli castani, occhi castani». Non si hanno notizie, scrivono, «circa la direzione che ha preso né con quali mezzi si stia muovendo. Necessita di terapia farmacologica psichiatrica costante». I due avvocati, inoltre, evidenziano «che l’ordinanza di sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari presso la Comunità Terapeutica Clinica Psichiatrica “La Redancia 1” in Varazze», in provincia di Savona, «non è stata comunicata» né a loro, né alla struttura e nemmeno alla famiglia del giovane. Al momento dell’uscita dal carcere, proseguono i difensori, Lecumberri «indossava una maglietta grigia con una scritta davanti e un paio di pantaloni a mezzo polpaccio blu. Portava uno zainetto piccolo nero a tracolla e una valigia tipo trolley blu». E, si legge ancora nella nota, «la famiglia del giovane», che soffre di «disturbi psicotici» e che era «in terapia psichiatrica da mesi in Spagna», chiede «a chiunque ne abbia notizia di fornire informazioni del ragazzo al consolato spagnolo di Milano oppure ai legali Francesco Brignola (010.8575701) e Alessia Generoso (02.70125552)». Il gip, scrivono ancora i legali, ha concesso i domiciliari in clinica senza però «dare alcun avviso alla struttura sanitaria di destinazione, al consolato spagnolo (la cui protezione il giovane aveva invocato sin dal momento del suo arresto) o ai difensori. Trovatosi solo e senza riferimenti fuori dal carcere – prosegue la nota – se ne sono perse le tracce con gli immaginabili gravi rischi anche per la sua incolumità». E ancora: «Il ragazzo deve prendere i farmaci e, allo stato, non sappiamo se e quante dosi siano state consegnate allo stesso dalla struttura carceraria al momento della scarcerazione».
L’ordinanza del gip
«Non sussistendo specifiche esigenze processuali o di sicurezza», previste dalla legge, «l’indagato raggiungerà senza accompagnamento, immediatamente e senza soste intermedie, il luogo di esecuzione della misura, dando tempestivo avviso del proprio arrivo alla stazione dei carabinieri competente per territorio». Lo ho scritto il gip di Milano Livio Cristofano nell’ordinanza con cui ha disposto la scarcerazione e i domiciliari in una clinica psichiatrica in Liguria per Nicolas Orlando Lecumberri.