Scontrini: “L’ex sindaco Marino ha truffato il Comune”. Chiesti 3 anni

29 Set 2016 13:01 - di Carlo Marini

Tre anni un mese e 10 giorni. È la richiesta di condanna fatta dalla procura di Roma per l’ex sindaco Ignazio Marino, imputato di falso, peculato e truffa in relazione all’utilizzo della carta di credito del Campidoglio ed al pagamento di consulenze della sua Onlus “Imagine”. Nel giugno scorso l’ex sindaco ha chiesto e ottenuto di essere
giudicato con rito abbreviato.

Marino imputato per 56 cene da 13mila euro

A sancire il suo addio al Campidoglio fu, il 30 ottobre 2015, lo scandalo delle spese effettuate con la carta di credito del Comune di Roma per cene in ristoranti a Roma e in
altre città d’Italia. Il Procuratore Giuseppe Pignatone e il sostituto Roberto Felici contestano a Marino il peculato e il falso per essersi, nel periodo 2013-2015, appropriato «ripetutamente – si legge nel capo di imputazione – della dotazione finanziaria dell’ente» utilizzando la carta di credito a lui concessa in dotazione dal Campidoglio per “acquistare servizi di ristorazione nell’interesse suo, dei suoi congiunti e di altre persone non identificate». In totale è di circa 13 mila euro la spesa effettuata, tra il 2013 e il 2015, da Marino con la carta di credito intestata al Comune per 56 cene. Cene, si legge negli atti della Procura, «consumate presso ristoranti della capitale e anche di altre citta’ (Genova, Firenze, Torino) dove si era recato, generalmente nei giorni festivi e prefestivi, con commensali di sua elezione, comunque al di fuori della
funzione di rappresentanza dell’ente, e cagionava in tal modo un ammanco finale di 12.716 euro».

Marino e la vicenda della Onlus

Nella vicenda della Onlus, creata nel 2005 e che aveva come obiettivo quello di fornire aiuti sanitari in Sudamerica e Africa, Marino è indagato assieme ad altre tre persone, Rosa Garofalo, Carlo Pignatelli e Federico Serra, per aver predisposto, tra il 2012 ed il 2014, la certificazione di compensi riferiti a prestazioni fornite da collaboratori fittizi o soggetti inesistenti. In questo modo, secondo l’accusa, l’Inps avrebbe subito una truffa di circa seimila euro. In questo modo gli indagati hanno «indotto – è detto nell’atto di chiusura inchiesta – in errore l’amministrazione finanziaria e l’Inps procurando alla Onlus un ingiusto profitto consistito (circa sei mila euro complessivi) nell’omesso versamento degli oneri contributivi dovuti per le prestazioni lavorative in realta’ svolte da uno degli indagati in favore della Onlus».

Il Campidoglio chiede a Marino un risarcimento di 600mila euro

Cinquecentomila euro per danno di immagine e altri centomila euro per danno funzionale. È la richiesta di risarcimento fatta dall’Avvocatura di Roma Capitale all’ex sindaco Ignazio Marino per le vicende dell’uso improprio della carta di credito del Campidoglio e per un ingiusto profitto procurato alla propria Onlus.

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