Roma 2024, il Coni avverte la Raggi: “Se c’è danno erariale, pagherà lei”

21 Set 2016 18:55 - di Carlo Marini

«Se è possibile una richiesta di danno erariale per la mancata candidatura ai Giochi di Roma 2024? Noi siamo amministratori pubblici, è chiaro che abbiamo avuto dei fondi tramite una legge dello Stato e siamo soggetti ai controlli del Mef quindi giuridicamente ed economicamente è evidente che dobbiamo girare l’azione di responsabilità verso gli amministratori che firmeranno quella delibera». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, dopo il no della sindaca Raggi alla candidatura olimpica della Capitale. «Ora andiamo avanti, fino all’atto formale: Comune e Giunta si assumeranno la responsabilità della delibera che dà discontinuità alle precedenti decisioni», ha aggiunto il presidente del Coni, a proposito della mozione M5S per ritirare la candidatura. «Come amministratori pubblici ci si deve assumere le responsabilità – ha ironizzato Malagò – Però do un vantaggio alla Raggi: ritiri i riferimenti alle città che si sono ritirate, su quelle Wikipedia non è aggiornata…». E ancora: «Qualcuno ha tirato per la giacchetta anche di Pietro Mennea. Lui era contrario a quelle Olimpiadi (del 2020, ndr) ed era favorevole a queste, me lo ha scritto anche la moglie. Sono tutte strumentalizzazioni e alibi».

 Alemanno: “No a Roma 2024 un misfatto gravissimo”

«Oggi la giunta Raggi ha compiuto un misfatto gravissimo contro la città di Roma, cancellando la sua candidatura alle Olimpiadi del 2024». Lo dichiara in una nota l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Come Monti il sindaco Raggi brucia la possibilità di ottenere miliardi di investimenti pubblici e privati per la città e decine di migliaia di posti di lavoro per i nostri giovani. – continua Alemanno – In questo modo Roma perderà 10 anni, avendo la possibilità di ricandidarsi solo nel 2028, o addirittura nel 2032, quando già durante il mio mandato era a portata di mano la designazione per i giochi del 2020, e ora per quelli del 2024. È un danno – prosegue – che per gravità e durata nel tempo supera di gran lunga tutti i disservizi e la paralisi scontati in questi mesi. Dopo questa scelta tutti romani, di ogni orientamento politico, non possono non avere la certezza che è già tempo di voltare pagina rispetto a un’amministrazione che rappresenta una sciagura per la Capitale», conclude.

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