Pestaggio in metro, arrestato il terzo teppista che colpì il ragazzo a terra

26 Set 2016 14:06 - di Monica Pucci

Terzo arresto per il violento pestaggio di un passeggero della metro B, a Roma, avvenuto l’8 settembre scorso dopo un invito, da parte della vittima, al rispetto del divieto di fumo. Si tratta di Gennaro Riccitiello, fratello di Luigi, già finito in carcere insieme con Antonino Seneca per tentato omicidio. Ad essere preso di mira dai tre, tutti di Caserta, era stato Maurizio Di Francescoantonio. Anche la madre di quest’ultimo riportò lievi ferite. Gennaro Riccitiello, fermato a Napoli e condotto nel carcere di Poggioreale, è stato identificato grazie ai filmati del sistema a circuito chiuso della stazione della metro Piazza Bologna, dove avvenne il brutale pestaggio.

Nella metro i teppisti volevano uccidere

“Il loro intento era ucciderlo”, scrive il gip Ezio Damizia nell’ordinanza con cui conferma il carcere chiesto dal pm Luigi Fede i due dei tre, Luigi Riccitiello e Antonio Senneca, al quale si aggiunge ora il terzo complice.  La loro azione, secondo il giudice è «univoca e idonea» rispetto alla «causazione dell’evento morte» e questo a prescindere dalla prognosi a cui hanno poi costretto la vittima, «in ragione del fatto che entrambi gli indagati picchiavano con furia la vittima, la colpivano ripetutamene con violenti calci alla testa mentre la persona offesa era a terra riversa, nonché in ragione del fatto che entrambi hanno perseverato in questa condotta continuando a sferrare calci, non riuscendovi solo grazie all’intervento dei presenti». Nessuna attenuante o giustificazione, dunque, per i tre aggressori. che si sono difesi sostenendo di essere sotto effetto di sostanze stupefacenti.

Le immagini del pestaggio sono contenute in un video choc in possesso del fotografo Rino Barillari, pubblicato in esclusiva dal Messaggero, nel quale si vede l’aggressione in metropolitana, che poco a poco si svuota: nessuno interviene e nessuno aiuta Maurizio e sua madre a rialzarsi dopo la brutale aggressione.

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