Espulso un altro imam, siamo a quota 12. Ma chi li denunciava era razzista…
«Con un’altra espulsione, è stato allontanato per motivi di sicurezza dello Stato con volo Fiumicino-Casablanca, un marocchino di 33 anni, segretario della Comunità islamica di Treviso e provincia, oltre che, in assenza del titolare, “imam supplente». Sono questi i toni trionfalistici con cui il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha sottolineato l’attenzione che viene riservata «a quegli esponenti religiosi che si dimostrano ostili alle nostre tradizioni». Poi aggiunge Alfano: «A partire dal 2015 sono 12 gli imam espulsi. Complessivamente, dall’inizio del 2015, si contano 115 rimpatri forzati, dei quali 49 sono stati eseguiti nell’anno in corso».
Imam pericolosi: FdI da tempo chiede un albo
Da tempo Fratelli d’Italia, Lega e tutto il Centrodestra sottolineano la pericolosità di molti imam «ostili alle nostre tradizioni» – proprio le parole usate dal ministro Alfano – che predicano in arabo senza tradurre i sermoni in italiano, con la possibilità che nell nostre moschee si faccia proseitismo, che non prendono neanche posizioni nette contro il terrorismo islamico. Fratelli d’Italia ha pronta da tempo una proposta di legge sull’iscrizione all’albo degli imam e sulla loro regolamentazione. Ma in questi casi vengono tacciati di populismo, di razzismo, di insensibilità per il credo religoso altrui. E il dibattito si spegne lì. Ora che anche il ministro Alfano “si ravvede” e si gloria di avere cacciato vari imam, di avere fatto inuumerevoli espulsioni, che dovremmo pensare? Che Alfano si sia ravveduto o che anche lui sia un razzista?
L’imam si era rifiutata di giurare per la cittadinanza
Ricordiamo che il marocchino espulso con provvedimento del ministro dell’Interno, imam “supplente” di Treviso, aveva rifiutato di prestare giuramento per la cittadinanza italiana e questo è uno dei motivi che ne hanno determinato l’allontanamento dal territorio nazionale. «Prestiamo grande attenzione all’attività di esponenti religiosi che, se in contrasto con le nostre leggi e se ostili alle nostre tradizioni, possono condizionare e orientare negativamente i loro fedeli, alimentando sentimenti di odio e di violenza», ha detto il ministro dell’Interno. Prendiamo atto che Alfano ha fatto proprie molte indicazioni mosse dal centrodestra. In particolare, ha spiegato Alfano: «Questa persona si era rifiutata di prestare giuramento per il conferimento della cittadinanza italiana. Decisione, questa, maturata sulla base del convincimento secondo cui c’è piena incompatibilità tra l’osservanza dei precetti salafiti e la fedeltà alla Repubblica, laddove la nostra legislazione sarebbe portatrice di valori inaccettabili per un musulmano vero: un “insieme di peccati su peccati” come, per esempio, la parità tra uomo e donna».In linea con questi sentimenti di avversione verso le nostre regole – ha aggiunto Alfano – ha disprezzato i principi fondanti la nostra Costituzione e ha invitato persino i suoi familiari e i suoi conoscenti a rifiutare la cittadinanza italiana, proprio come lui aveva fatto».