Controlli anti-sciacallaggio, fermati tre afghani nella zona di Amatrice

15 Set 2016 10:33 - di Monica Pucci

A tre settimane dal terremoto che ha colpito i comuni di Amatrice, Accumoli e altre vaste zone delle Marche, prosrgue l’azione dell’arma dei carabinieri messa in atto dal comando provinciale di Rieti e dai reparti giunti di rinforzo da tutta Italia per prevenire e reprimere il fenomeno dello sciacallaggio. Ieri un altro colpo è stato messo a segno dalle forze dell’ordine, stavolta con protagonisti alcuni extracomumitari.

Tre cittadini afghani di età compresa tra i 27 e i 37 anni, uno dei quali residente a Roma e due in Bassa Sabina, sono stati arrestati dai carabinieri del reggimento Laives nei pressi di Amatrice, nell’ambito dei controlli anti-sciacallaggio in corso nelle zone colpite dal sisma. I tre, bloccati sulla Salaria a bordo di un’autovettura, sono stati trovati in possesso di diverse stoviglie occultate dentro vari borsoni che erano state appena rubate all’interno dell’agriturismo Kristal della Laga, nella frazione Varone di Amatrice. I tre afghani dovranno rispondere di furto aggravato e ora sono nel carcere di Rieti. I carabinieri del 7° Reggimento Laives (Bz) hanno fermato la loro che si era appena immessa sulla via Salaria in direzione di Roma, proveniente da Amatrice. I tre sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato e si trovano ora in carcere a Rieti a disposizione della magistratura.

Nei giorni scorsi il gip di Ascoli Giuliana Filippello aveva convalidato gli arresti dei due romani accusati di furto aggravato di beni e giocattoli destinati ai bambini terremotati di Acquasanta Terme. Massimiliano Pietroletti, 47 anni e Stefano Messore di 41 restano nel carcere di Ascoli, così come chiesto dal pm Cinzia Piccioni. Messore e Pietroletti, nel corso dell’udienza, avevano puntato l’indice uno contro l’altro. Messore avrebbe detto di essere stato ingannato dall’amico; Petroletti avrebbe negato di aver rubato il materiale nel campo base di Acquasanta. Ha sostenuto di far parte della protezione civile e di aver partecipato ad altre operazioni di soccorso. Al giudice ha raccontato che il materiale trovato nel furgone lo aveva portato lui e che, poiché non serviva, lo aveva ripreso.

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