Boston, la lettera di Al Capone al figlio va all’asta: cuore di gangster
Al Capone, cuore di papà. Ovvero, anche il più noto dei gangster aveva un cuore. Cuore di padre, svelato dalle lettere indirizzate al figlio. “Amore e baci, il tuo caro papà Alphonse Capone, #85”. Così Capone, uno dei gangster più spietati della storia, chiudeva una lettera al figlio Albert ‘Sonny‘ dal carcere di Alcatraz dove era rinchiuso nella cella numero 85 con l’accusa di evasione fiscale. Adesso la missiva del ‘nemico pubblico numero 1′ sarà messa in vendita lunedì a Boston e la casa d’aste RR Auction si aspetta di batterla almeno a 50.000 dollari. “Junior – scrive Al Capone al figlio adolescente nel 1938 – continua così e non permettere a nessuno di farti soffrire. Quando ti senti giù, ascolta uno dei dischi di cui ti ho scritto”. “Cuore mio, speriamo che le cose vadano come speriamo il prossimo anno, così potrò riabbracciarti”, continua l’autore, tra le altre, della strage di San Valentino. Nella lettera Al Capone racconta anche al figlio di aver messo su un gruppo musicale nel carcere. Con i detenuti di ‘The Rock Islanders‘ il gangster si divertiva a suonare il banjo e la mandola, strumenti molto simili al mandolino cui era affezionato. Insomma, lettere che svelano un Al Capone ignoto. Con un cuore di padre. Anche se gangster.