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Altra violenta lite tra migranti: al Cara di Foggia accoltellato un camerunense

Altra violenta lite tra migranti: al Cara di Foggia accoltellato un camerunense

Cronaca - di Ginevra Sorrentino - 12 Settembre 2016 - AGGIORNATO 12 Settembre 2016 alle 18:46

Stavolta è il Cara di Borgo Mezzanone, in  territorio di Manfredonia, a salire ai disonori della cronaca per l’ennesima rissa tra migranti degenerata all’interno dei i suoi affollati spazi. Stavolta la lite scopppiata tra immigrati ha colpito un ospite camerunense, un 31enne colpito da un fendente alla schiena e rimasto gravemente ferito.

Violenta lite tra migranti al Cara di Foggia

Uno scontro tutto interno a cittadini di provenianza africana, quello registrato nelle scorse ore al Cara di Manfredonia: secondo quanto accertato dagli agenti della Squadra Mobile di Foggia, l’aggressione si è verificata a seguito del degenerare di una accesa discussione tra il camerunense e un ragazzo della Costa d’Avorio di 19 anni, anche lui ospite del Centro di accoglienza per richiedenti asilo. Trasportato agli Ospedali Riuniti di Foggia, il camerunense è ricoverato in prognosi riservata, mentre chi l’ha ferito è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria.

Quelle polveriere dei centri d’accoglienza

Polveriere pronte a esplodere da un momento all’altro, questi centri d’accoglienza, sempre più gremiti di presenze: le strutture sono al collasso. Le condizioni di vita sempre più deteriorate. Gli ospiti assolutamente inncotrollati e sempre più spesso ingestibili e la pazienza al limite, eppure… Eppure il flusso è initerrotto, le richieste d’asilo interminabili, il dramma di una quotidinità difficile ormai quasi impossibile da rescontare. E questi centri d’accoglienza che straripano di stranieri delle più disparate provenienze sono ormai epicenti di degrado e violenza in cui il prototipo del profugo in fuga dalla guerra e dalla persecuzioni risulta essere una realtà sempre più in minoranza…

L’altra faccia dell’immigrazione

È questa, allora, l’altra faccia dell’immigrazione: quella violenta. Quella abbrutita dalla noia dell’attesa oziosa. Quella senza tetto né legge, o meglio, quella che agisce in spregio di norme giuridiche e di più semplici obblighi dovuti a chi offre accoglienza e ospitalità. L’altra faccia dell’immigrazione: quella che accomuna profughi di guerra a migranti economici – da noi, come detto poco sopra, prevalgono i secondi –; quella che annovera una quotidianità violenta fatta di risse tra migranti e danneggiamenti delle strutture che li ospitano. L’ultima testimonianza, ma solo in ordine di tempo, quella appena registrata nel Foggiano…

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12 Settembre 2016 - AGGIORNATO 12 Settembre 2016 alle 18:46