Sulle spiagge romagnole sventola la bandiera britannica contro Renzi
Dalle spiagge della Liguria a quelle dell’Emilia Romagna: si estende la protesta degli stabilimenti balneari contro l’Ue e Renzi. Da Ferragosto e fino alla fine della stagione in oltre 400 stabilimenti balneari della costa emiliano-romagnola verranno issate le bandiere britanniche per sensibilizzare opinione pubblica e politica sul tema delle concessioni balneari sulle spiagge e della incertezze legate alla Direttiva Bolkestein. L’annunciano Fiba e Sib, in rappresentanza dei balneari. Una provocazione contro la Ue che «vuole trasmettere il disagio degli operatori balneari e delle loro famiglie nel vedere come il loro futuro sia in mano a tecnocrati che, all’interno di rigidità burocratiche, condizionano le politiche nazionali di gestione di un sistema economico che da sempre rappresenta un fiore all’occhiello del turismo del nostro Paese. Non è questa l’Europa nella quale si vuole continuare a credere».
Spiagge, si estende la protesta contro l’Ue e Renzi
L’iniziativa, già annunciata nei giorni scorsi sulle spiagge liguri, prevede che assieme alla bandiera venga esposta una locandina per spiegare le regioni che hanno portato i balneari a fregiarsi dell’Union Jack. Nei giorni scorsi una bozza dei titolari degli stabilimenti balneari è stata sottoposta, in prima battuta, al direttore del Dipartimento Crescita dell’Unione Europea Lowri Evans, «che, contrariamente anche a quanto previsto dalla recente sentenza della Corte di Giustizia Ue, ha sostanzialmente contestato l’impianto della legge». A questo punto per Sib e Fiba, «diventa inevitabile comunicare come questa Europa di tecnocrati non è quella nella quale ci riconosciamo». La locandina si conclude con un appello alla politica «perché si riappropri del suo ruolo e tuteli le imprese balneari», «non costringeteci ad evocare Brexit (anzi ci aspettiamo che non sia un rappresentate britannico ad ipotecare il nostro futuro) ma aiutateci a cambiare questa Europa».