Sirte, bruciano le bandiere dell’Isis. Anche gli italiani hanno combattuto?

12 Ago 2016 8:31 - di Redazione
«Gli italiani sono a Sirte da tempo, poche unità, ma non si vedono per le strade» è la summa del gioco di luci ed ombre che avvolge nel mistero la presenza dei reparti speciali italiani sul fronte contro lo Stato islamico a Sirte. A riferire queste parole al Fatto quotidiano è una fonte di Misurata, città a soli 250 chilometri a ovest di Sirte e in prima linea nella guerra contro lo Stato islamico nella città natale dell’ex raìs Gheddafi. La fonte, che preferisce parlare dietro anonimato, commenta: «Non è un segreto che italiani, britannici e americani si muovano tra Misurata e Sirte, ma gli italiani sono parecchio discreti».

Avanzata dell’esercito regolare e delle milizie di Misurata

«Gli italiani non ci sono a Sirte e non ci sono mai stati», replica laconicamente al Fatto Ibrahim Beit Almal, capo del consiglio militare di Misurata. «Soldati britannici hanno combattuto con noi a Sirte dallo scorso maggio fino aluglio. Poi sono andati via. Gli americani sono subentrati in agosto». Poi Beit Almal ha chiosato stizzito: «Ma degli italiani neanche l’ombra», Dall’inizio di agosto droni e jet militari degli Stati Uniti avrebbero effettuato una trentina di raid aerei contro le postazioni dello Stato islamico a Sirte.

Sirte libera dall’Isis

La città sulla costa libica, al centro del Golfo della Sirte dove sono anche concentrati i terminal petroliferi del Paese membro Opee, è diventata oramai una trappola mortale per gli uomini del Califfato di Al Baghdadi. Mercoledì scorso l’esercito regolare libico, per la maggior parte della città di Misurata, avrebbepresoil controllo della sala conferenze Ougadogou, l’edificio a sud-ovets di Sirte, che per oltre un anno è stato la sala di controllo dell’Isis in Libia. Anche l’ospedale e l’università sarebbero stati liberad dai terroristi. Ieri le bandiere nere dell’Isis sono state bruciate durante l’avanzata, mentre il generale Mohamed el Ghasri annunciava: «La liberazione è vicina». Da maggio i militanti dell’Isis uccisi sarebbero almeno 360.

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