Se n’è accorto persino Prodi: «Sui migranti la Ue ci ha abbandonato»

24 Ago 2016 14:15 - di Guido Liberati

Il fallimento è certificato persino dal Professore. Sull’immigrazione «la Ue ha abbandonato l’Italia. Adesso c’è un’unica via di transito non regolata» che passa per l’Italia, «e noi abbiamo una enorme responsabilità umana: perchè è l’immigrato il nostro prossimo ma è un peso molto difficile da sopportare». Se ne è accorto anche Romano Prodi al Meeting di Cl sottolineando che in materia di immigrazione «la Ue si è già giocato grande parte del suo futuro». «Quando penso – sostiene l’ex premier che ci ha consegnato l’euro e questa politica europea – che la guerra di Libia sta durando più della Seconda Guerra mondiale ci rendiamo conto dei ritardi che abbiamo? Su un problema così concentrato una Ue unita avrebbe potuto costruire qualcosa». A chi gli chiede cosa debba fare ora la Ue, Prodi risponde che «deve avere una politica unica. Anche prima della guerra in Libia l’immigrazione c’era ma era guidata, un fenomeno gestito. Adesso con le guerre di Siria e Libia ha creato paura, è diventata una tragedia. Sulla Siria la Germania è riuscita in qualche modo a gestirla. La Ue ha abbandonato l’Italia. Adesso c’è un’unica via di transito non regolata e noi abbiamo questa enorme responsabilità umana perchè è l’immigrato il nostro prossimo ma è un peso molto difficile da sopportare».

Prodi riconosce che nella Ue si va in ordine sparso

In tema di immigrazione, il Professore riconosce che «l’Europa sta andando in ordine sparso, mancano un progetto unitario e una strategia coordinata. Peraltro l’atteggiamento di fronte alla vicenda dei migranti è una cartina tornasole di un disorientamento generale che riguarda anche altri temi, come la politica bancaria e le politiche sociali». In una intervista ad Atlantide, Prodi denuncia: «C’è una progressiva perdita di potere della Commissione europea e in generale delle strutture sovranazionali. Ogni Stato – rileva l’ex presidente della Commissione Ue – tende sempre di più a fare da sé. In questo modo si abdica alle idee di solidarietà, di interdipendenza e di coesione che sono alla base della stessa idea di Europa».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *