Scontro treni: spunta la foto-choc dell’avvocato che bacia i piedi al pm

5 Ago 2016 17:12 - di

Un uomo inginocchiato simula di baciare un piede da una donna che sorride compiaciuta: è la foto pubblicata oggi da Il Giornale secondo cui i protagonisti dello scatto sono la magistrata della Procura di Trani Simona Merra, che è nel pool che indaga sul disastro ferroviario avvenuto in Puglia lo corso luglio, e l’avvocato Leonardo De Cesare, difensore di uno degli indagati, il capostazione di Andria Vito Picarreta. La foto, corredata da un articolo in cui si parla anche di altri magistrati della procura tranese e di esposti nei loro confronti all’attenzione del Csm, è stato postato su facebook dalla figlia di una delle vittime del disastro, Daniela Castellano che all’Ansa dice: «Siamo scioccati, allibiti e arrabbiati» e rileva che la «logica vorrebbe che la pm abbandonasse il caso perché noi parenti non possiamo vivere con l’incubo che le indagini possano essere influenzate da qualcos’altro».

I familiari: il pm abbandoni il caso

Tra i commenti su Fb, Daniela spiega di temere la “familiarità” che si evincerebbe dalla foto tra il pm e l’avvocato: «È una indagine delicata – sottolinea – vogliamo sia fatto tutto con estrema professionalità e tutto ciò è inammissibile». Daniela ricorda che «finora non abbiamo saputo nulla e l’unica cosa che è venuta fuori è questa foto: è come se mio padre lo avessero ucciso due volte. Tutti noi parenti – aggiunge – vogliamo chiarezza su questa indagine. Tutte le famiglie con cui sono in contatto sono saltate sulla sedia appena hanno visto questa foto. È il caso – prosegue Daniela – che la Procura di Trani si pronunci e dica se ritiene le indagini possano essere in qualche maniera ostacolate o compromesse: non è giusto nei confronti dei 23 morti e dei loro cari – conclude – leggere certe cose».

Il Csm apre un fascicolo

Il vice presidente del Csm ha disposto la trasmissione alla I Commissione dell’esposto con allegata la foto del pm di Trani, Simona Merri, pubblicata da alcuni quotidiani. Lo fa sapere lo stesso Legnini, ricordando che la commissione da diverse settimane “lavora ad un’istruttoria preliminare per verificare se sussistano o meno le condizioni per promuovere la procedura di incompatibilità ambientale e funzionale in relazione ai fatti narrati e ai magistrati della Procura di Trani menzionati in diversi esposti”.

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