La scolaretta Raggi ha copiato il programma. Dai Verdi e non solo…
Virginia Raggi di nuovo nel mirino, anche se per un peccato veniale. Questa volta sulla credibilità della sindaca grillina pesa l’accusa di aver copiato interi capitoli del programma illustrato lunedì scorso nell’Aula Giulio Cesare, messo alla prova da 99 emendamenti (di cui trenta di Fratelli d’Italia, 29 del Pd, 20 della Lista civica Giachetti, 5 di Stefano Fassina e 14 di Alessandro Onorato della Lista Marchini). Un emendamento è stato depositato anche da un collega di partito, il presidente della commissione capitolina Trasporti Enrico Stefano dei Cinquestelle.
Il copia e incolla della Raggi
Il libro dei sogni della Raggi, che non brilla per concretezza e pathos, è un plagio. «Roma Capitale è portatrice di una visione biocentrica che si oppone all’antropocentrismo specista che nella cultura occidentale ha trovato la sua massima espressione». Siamo solo alle prime righe del punto 4 dedicato alla biodiversità», copiate di sana pianta da un documento della Federazione dei Verdi, il partito di Alfonso Pecoraro Scanio, facilmente scaricabile dl link www.verdi.it/download/animali.pdf. Lo «specismo» del vecchio documento dei Verdi si trasforma, nella versione Raggi, nell’aggettivo «specista» appiccicato all’«antropocentrico». Ingenuità? Mancanza di fantasia? Fretta? Inesperienza?
Interi capitoli attinti dal programma dei Verdi
Lo scivolone è stato scoperto da Tommaso Martelli, candidato al consiglio comunale di Roma con la Lista Marchini, che si è divertito a smanettare sulla rete cercando spunti sul programma grigio che la Raggi ha letto come una scolaretta davanti all’assemblea capitolina Esperto di comunicazione con il pallino del web, ha scoperto la bufala che non fa onore alla Raggi che ha fatto della trasparenza, della legalità e del rinnovamento la sua bandiera. Non appena le linee programmatiche della sindaca sono state caricate sul sito del Comune di Roma, Martelli ha preso i passaggi più «tecnici» e incomprensibili e li ha infilati nella stringa del motore di ricerca di Google. Nel giro di pochi muniti ha scoperto che interi brani del programma sono copiati da documenti già presenti sul web. A pagina 26, il capitolo dedicato a «Roma Semplice», per esempio, contiene la stessa identica ricetta a cui arrivarono gli «Stati generali dell’informazione» presente in un recente articolo-manifesto facilmente consultabile sul sito dell’Agenda digitale. Intanto, però la Raggi può tirare un sospiro di sollievo sul terreno giudiziario: la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta su presunti illeciti circa l’omessa dichiarazione di incarichi e compensi relativi ad una consulenza presso una Asl nel periodo in cui la Raggi era consigliere comunale.