Orrore all’asilo, i nonni del bimbo preso a morsi: «Quei segni sul collo…»

2 Ago 2016 12:06 - di Paolo Sturaro

I nonni di un bimbo si infilano nel cortile interno dove ha sede l’asilo, con l’auto a velocità persino sostenuta. Scendono senza nascondere la loro tensione. Due distinti signori, eleganti, abbronzati. Sono i nonni del bimbo morso nel video girato dai carabinieri nel nido chiuso per maltrattamenti a Milano. «Speravamo di trovare qui altri genitori», dicono quando capiscono che attorno all’asilo ci sono solo giornalisti. «Ma come è potuto accadere?, nessuno fa controlli, chi erano questi? dei vampiri?», si sfoga il nonno.

 All’asilo quel bimbo biondo che piangeva…

Quartiere Bicocca (come riporta il servizio dell’Ansa) antica zona popolare che si è trasformata negli anni. Ora ci sono l’università, il teatro degli Arcimboldi, strutture per ospitare grandi eventi. La riqualificazione però ha lasciato anche aree intatte. Come i vecchi edifici, un enorme graffito sul muro, ingresso da viale Sarca, dove una trentina dei 45 cognomi sui citofoni sono stranieri. Nel cortile più interno, c’è la struttura, sovrastata e soffocata dai casermoni, dell’asilo, scenario dell’ultimo film horror, se tutto sarà confermato, su bambini indifesi. Nulla a che vedere con quanto appare invece dal sito che pubblicizza il nido con slogan del genere «qui il bambino al sicuro come nelle tue mani». Certo le finestre sono piene di disegni colorati, c’è anche una piccolissima aerea verde (con erba sintetica e un miniscivolo), dove i 14 ospiti venivano fatti giocare. Ma pare per non più di una ventina di minuti al giorno, dicono gli inquilini. Alcuni dei quali raccontano anche di aver sentito urla e parolacce. Rivolte ai bimbi? «Come faccio a saperlo? – risponde l’addetto alle pulizie – certo che se li dentro c’erano solo l’educatrice e i bambini non ci vuole molto per capirlo». «Io me la sentivo che qui c’era qualcosa che non andava, quella Milly – dice Fiorella, la nonna del bimbo morsicato riferendosi all’educatrice ora agli arresti domiciliari – non mi ha mai convinto». Il nipotino, che ora è al mare con i genitori (la nonna mostra una sua foto sul cellulare, un bel bimbo biondo, nudo sulla spiaggia), frequentava l’asilo da 4 mesi. «Da subito abbiamo visto dei segni strani attorno al collo, dietro le orecchie – raccontano i nonni incaricati diverse volte alla settimana di andare a portare o prendere il nipotino – Ma ci è stato risposto che si era strappato con forza i bavaglino o era stato graffiato da altri bambini».

«Mia figlia era tranquilla – continua riferendosi alla mamma del bimbo – aveva preso le sue informazioni, insomma parliamo di un posto da 700/800 euro al mese». «Alcune settimane mio nipote fa ha dormito da noi – racconta ancora la nonna – La sera prima io gli dicevo “domani andiamo dalla Milly, sei contento?” e lui ripeteva solo no no e piangeva, faceva cose che non aveva mai fatto come mettere i cuscini per terra e sdraiarcisi sopra, forse così lo temevano in castigo, la notte non era mai tranquillo». E al momento di essere lasciato all’asilo il pianto era disperato ogni giorno di più . «Ci sembrava una cosa normale, quella lo prendeva in braccio, lo distraeva con una macchinina e sembrava calmarsi – ripete la nonna – Come potevamo immaginare di lasciarlo in mano a una strega». «Vampiri, erano vampiri…- continua a sfogarsi con gli occhi umidi il nonno – speriamo che questa storia non gli lasci alcun trauma, che rimuova presto tutto».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *