«Non venire qui ad Amatrice», la sismologa muore ma salva la figlia

31 Ago 2016 9:27 - di Gianluca Corrente

«In quel letto matrimoniale di Amatrice, che è diventata la sua tomba, dovevo esserci anch’io. Mia madre mi ha salvato la vita, ha insistito come non mai perché rimanessi a Roma. Un presentimento? Forse, non lo so. Sono cose inspiegabili». A parlare è Valentina Gatti, 27 anni, nel terremoto di Amatrice ha perso sua madre Tiziana Lo Presti, 60 anni, funzionaria del dipartimento della Protezione civile: laureata in statistica si occupava di emergenze e sismi in via Vitorchiano, a Roma, e viveva con la figlia nel quartiere Talenti.

All’ospedale di Amatrice era ricoverata la nonna

«Lei che studiava i terremoti – constata amaramente la figlia – ne è rimasta vittima. Mia madre era stata un anno all’Aquila dopo il terremoto e tornava a Roma solo per i fine settimana . Aveva aiutato i terremotati a recuperare i loro oggetti nelle case pericolanti e aveva lavorato nelle tendopoli. Mi diceva che era un’esperienza dura stare vicino a chi aveva perso tutto, ma era molto felice di poterli aiutare. Un’esperienza – spiega ancora – che le aveva fatto capire quanto era fortunata ad avere me. La chiamavano tutti “Sorriso”, perché era sempre allegra anche se la vita non era sempre stata generosa con lei». Valentina, che si sta per diplomare al St.Louis College of Music in “Popular music” da anni canta e fa serate, matrimoni ed eventi. «Vivevo con mia madre, che – dice – si era separata quando io avevo un anno e mezzo. Non eravamo solo madre e figlia, eravamo sorelle, vivevamo in simbiosi, era la mia confidente, il mio tutto». Valentina ricorda quel maledetto martedì: «Da una settimana mia nonna Luisa Poggi, 91 anni, aveva avuto una bruttissima broncopolmonite ed era stata ricoverata all’ospedale di Amatrice. Poiché avevo delle serate, mia madre non mi aveva detto nulla del ricovero per non farmi preoccupare. Martedì, quando l’ho saputo, le ho detto: “Vengo ad Amatrice”, e lei ha stranamente insistito perché non andassi. Mi ha detto che dovevo studiare, che la mia auto era troppo malandata per fare tutti quei chilometri, di stare tranquilla. Domenica sarebbe tornata e insieme saremmo andate due giorni al mare. Sono le ultime parole che mi ha detto al telefono». Invece, la notte tra martedì e mercoledì Tiziana Lo Presti è morta nel suo letto, mentre la madre di 91 anni si è salvata e la badante è rimasta ferita. La casa della sismologa era a Saletta, frazione di Amatrice con 12 abitanti: sono morti in 22, compresi i villeggianti. «Mia madre sei o sette anni fa – racconta la ragazza – aveva fatto controllare la casa e le avevano detto che non era il massimo della sicurezza».

 

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