Strage di poliziotti a Dallas: è incubo terrorismo afroamericano (VIDEO)

8 Lug 2016 13:40 - di Laura Ferrari

I cecchini che hanno ucciso cinque poliziotti e ferito altri sette a Dallas al termine di una manifestazione di protesta afromericana contro le uccisioni di cittadini neri, hanno sparato in “stile agguato”: lo ha detto il capo della polizia della città, David Brown, durante una conferenza stampa. «Sembrava un’esecuzione: ho visto un uomo scendere da un Suv, in abbigliamento “tattico”, con un fucile Ar-15». Si è diretto «verso un agente che era a terra e gli ha sparato forse tre-quattro volte alla schiena. È stato orribile». È quanto riferisce alla Cnn un testimone, Ismael Dejesus, che ha visto e filmato parte della scena dalla sua camera di albergo a Dallas. «Sembrava un attacco pianificato, l’uomo era preparato, sapeva dove stare, aveva molte munizioni». La testimonianza di Dejesus sembra indicare che l’attacco a Dallas non è stato realizzato solo da cecchini.

A Dallas la più grande strage di poliziotti dall’11/9

L’attacco di Dallas ha segnato il bilancio con il maggior numero di vittime tra le forze di sicurezza statunitensi, in un solo attacco, dagli attentati dell’11 settembre 2001. La polizia di Dallas ha chiuso al pubblico il centro della città. Da parte sua, un responsabile della polizia cittadina ha detto in un altro tweet che finora le ricerche per possibili esplosivi hanno dato esito negativo. Secondo i primi riscontri, un sospetto che si era asserragliato in un garage, si è suicidato. Altre tre persone sono state fermate. Di nessuno di loro è stata fornita l’identità. Nel frattempo, il movimento Black Lives Matter (Le vite dei neri contano) ha condannato l’attacco di Dallas sottolineando che l’organizzazione impegnata a contrastare la brutalità dei metodi della polizia contro gli afroamericani «si batte per la dignità, la giustizia e la libertà. Non l’omicidio». Il presidente Barack Obama, da Varsavia, a margine del vertice Nato ha definito quello di Dallas «un attacco feroce e premeditato  contro le forze dell’ordine». «Al sindaco di Dallas – ha proseguito Obama – ho detto che parlando a nome di ogni singolo cittadino americano, siamo inorriditi».

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