Roma, nel M5S è l’ora dei veleni: fuori dal direttorio la rivale della Raggi

14 Lug 2016 18:05 - di Giacomo Fabi

L’ufficialità delle dichiarazione non riesce ad ovattare il senso politico della decisione: la deputata del M5SRoberta Lombardi, è fuori dal minidirettorio, cui Beppe Grillo ha affidato la missione di aiutare/sorvegliare il neosindaco di Roma Virginia Raggi. La notizia circolava già da un paio di giorni, è apparsa come indiscrezioni su alcuni giornali per poi divenire realtà nel corso della riunione tenuta in queste stesse ore al meeting sulla comunicazione a Milano, cui ha partecipato anche Davide Casaleggio.

La Lombardi minimizza: «Alla Raggi darò una mano dall’esterno»

Secondo le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, sarebbe stata proprio la Raggi a convincere Grillo circa la necessità di depotenziare il ruolo della Lombardi, apparso subito troppo ingombrante nel dopoelezioni con quelle sue pressioni sulle nomine, prima del capo di gabinetto, poi del vicesibdaco e del presidente dell’assemblea capitolina. Pressioni che hanno messo in difficoltà i Cinquestelle, che proprio su Roma giocano la loro sfida capitale. Da parte sua, la silurata ostenta fair-play e annuncia il suo contributo esterno all’amministrazione Raggi: «Mi spiace deludere coloro i quali in questo momento stanno parlando di liti, gelo o siluramenti rispetto al lavoro che tutti stiamo facendo su Roma – si legge in un post sul suo profilo facebook -. Non è così».

Il movimento di Grillo già alle prese con il “manuale Cencelli”

La Lombardi, infatti, fa la sua parte fino in fondo nella divulgazione della versione ufficiale, che la vuole fuori dal minidirettorio capitolino per sopraggiunti impegni politici: «Stiamo preparando tutto – dice la deputata romana che spiega così la sua decisione di abbandonare l’organismo di supervisione sul lavoro del sindaco di Roma – affinché la terza edizione in programma a Palermo il 24 e 25 settembre vada al meglio» E la Raggi a Roma? «Il mio supporto nello staff romano – ha aggiunto – sarà differente: continuerò a dare una mano a Virginia ma dall’esterno sui temi che ho sempre seguito». I travagli dei Cinquestelle, ovviamente, non passano inosservati: «La Lombardi – punzecchia il renziano Andrea Romano – doveva aver studiato a memoria il manuale Cencelli per piazzare i suoi uomini. Ora sembra quasi la nuova vittima di questo gioco di poteri. Più che una saga penta stellata – ha aggiunto – sembra la saga del pentapartito».

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