Renzi loda la democrazia turca mentre Erdogan fa piazza pulita di magistrati

16 Lug 2016 15:49 - di Tano Canino

E così mentre Renzi dice che in Turchiaprevale la stabilità delle istituzioni democratiche” un militare golpista turco che, insieme a una cinquantina di altri, si era arreso all’esercito lealista sul ponte del Bosforo a Istanbul, è stato picchiato a morte e decapitato da un gruppo di sostenitori del presidente Recep Tayyip Erdogan. Le istituzioni democratiche turche non solo “tengono” come dice il nostro Renzi, ma all’uopo decapitano: uguale uguale ai tagliagole dell’Isis. Se volete potrete vederla, la decapitazione, con tanto di foto e video sui social network ripresi anche da diversi media turchi. Dopodichè, siccome sempre per il Renzi di cui sopra le istituzioni democratiche turche prevalgono, succede un’altra cosina significativa nel paese ancora guidato da Erdogangollum. Accade che il massimo organismo turco di controllo dei magistrati e procuratori ha sollevato dall’incarico 2.745 giudici in tutto il Paese. Si, avete letto bene: giudici sollevati dall’incarico. Lo scrive l’agenzia Anadolu, precisando che la decisione è stata presa in una riunione di emergenza dell’Alto consiglio di giudici e procuratori, questa mattina. La stessa fonte aggiunge che la riunione aveva lo scopo di adottare misure disciplinari contro i giudici sospettati di avere collegamenti col religioso musulmano Gulen che vive in Usa ed è stato accusato di aver ispirato il fallito golpe. Saranno perciò contenti proprio tutti e dovunque di questo evidente prevalere della “stabilità delle istituzioni democratiche” turche. A cominciare da Matteo Renzi, ovviamente.

 

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