Nelle mani di una setta satanica il quadro di Klimt rubato a Piacenza?
C’è anche una misteriosa pista esoterica nelle indagini sul furto di uno dei quadri più ricercati al mondo, il “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt, rubato alla galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997. I carabinieri del Nucleo investigativo – riferisce il quotidiano Libertà – si sono imbattuti, tra le varie indagini degli ultimi anni, anche in questa traccia, ritenuta inverosimile: il quadro, rubato su commissione, sarebbe finito nelle mani di una setta satanica di Piacenza che lo avrebbe utilizzato per un rito propiziatorio in un cimitero, poi lo avrebbe chiuso all’interno della bara di una bambina morta. Il tutto per propiziarsi un demone. Secondo quanto scrive il quotidiano piacentino, ad attirare l’attenzione dei fantomatici satinasti sarebbe stata la scoperta, fatta da una studentessa liceale, che si trattava di un quadro doppio, ovvero che l’artista viennese aveva nascosto un altro dipinto, “Ritratto di Ragazza”, dipingendovi sopra sulla stessa tela il “Ritratto di Signora”.
Il quadro venne rubato nel febbraio del 1997 a Piacenza in circostanze misteriose dalla collezione della galleria d’arte moderna Ricci Oddi. Dopo 17 anni i carabinieri hanno riaperto il caso. Grazie infatti ai notevoli progressi a cui si è giunti nell’ambito delle investigazioni scientifiche, utilizzando un’impronta parziale lasciata sulla cornice del quadro al momento del furto – la cornice vuota infatti venne ritrovata poco dopo il colpo sul tetto del museo piacentino – i carabinieri del Nucleo investigativo di Piacenza hanno potuto riaprire il caso, e pare anche che abbiano finalmente ottime possibilità di risolverlo. Il «Ritratto di signora» rubato fa parte di un gruppo di ritratti femminili fatti da Klimt negli ultimi anni della sua attività (tra il 1916 e il 1918), alcuni dei quali rimasti incompiuti. Nel 1997, poco prima del furto, era stato scoperto sotto questo ritratto, proprio da una studentessa piacentina, un altro «Ritratto di signora», realizzato da Klimt nel 1910, esposto a Dresda nel 1912, pubblicato nel 1927 e da allora dato per disperso.