Lo studente americano derubato da due persone e ucciso dal senzatetto (VIDEO)
Più passano le ore, più le indagini acquisiscono nuovi dati, più la verità sull’omicidio del povero Beau Salomon, lo studente americano derubato, ucciso e poi gettato nel Tevere, aumenta la portata del suo orrore. Un orrore gratuito, sintomo di un disprezzo per la vita e di una violenza cieca che si annida pericolosamente dietro l’angolo. E così, a ridosso del fermo del senzatetto quarantenne accusato di essere l’assassino del ragazzo del Winsconsin in trasferta oltreoceano per un breve soggiorno di studi alla John Cabot University di Roma, si evince che a derubare prima, e uccidere poi, Beau Salomon, non sarebbe stata la stessa mano.
La lite tra lo studente americano e il senzatetto
E allora, in base a quanto fin qui ricostruito dagli investigatori al lavoro sul caso, sembra che fosse ubriaco e barcollante Beau Solomon quando, in compagnia di due persone, ha raggiunto la banchina del fiume Tevere. A confermalo agli inquirenti della Procura di Roma sarebbero stati alcuni testimoni. Secondo quanto accertato il giovane studente americano sarebbe stato abbordato da due persone con l’intento di derubarlo della carta di credito. I due avrebbero portato Solomon sulla banchina del fiume a pochi metri dal ponte Garibaldi e li lo avrebbero abbandonato dopo averlo rapinato. Quindi, a quanto emerso, solo in una fase successiva lo studente Usa si sarebbe imbattuto sulla banchina del Tevere in Massimo Galioto, il senza fissa dimora fermato questa notte, con cui sarebbe nata una violenta lite. Il giovane sarebbe stato colpito con due calci e poi spinto nel fiume. Gli investigatori, dunque, escludono un collegamento tra i responsabili del furto della carta di credito, usata nei giorni successivi a Milano, e Galioto. In ogni caso indagini sono in corso anche negli ambienti dei “punkabbestia” di Trastevere, che Galioto frequentava, per rintracciare gli autori della rapina che ha preceduto la morte di Beau.
La dinamica dell’omicidio di Beau Salomon
Una dinamica assurda, quella dell’omicidio del 19enne studente americano, che evidenzia in tutto il suo tragico significato, la gratuità della violenza e la futilità delle motivazioni alla base della reazione del presunto omicida che, dopo aver spinto il ragazzo nel fiume, non ha nemmeno provato a fuggire: è tornato a dormire nella tenda sulla banchina del Tevere assieme alla compagna. E allora, la Procura di Roma contesta a Galioto il reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Il senzatetto 40enne, in base a quanto si apprende, avrebbe ammesso con gli inquirenti di avere avuto una lite con il giovane americano nel corso della quale il ragazzo di 19 anni è scivolato nel fiume. Galioto, che ha piccoli precedenti, viveva da tempo sulla banchina del Tevere assieme alla compagna. Dopo la lite il senzatetto sarebbe rimasto in zona senza lanciare alcun tipo di allarme e tornando nella sua tenda a pochi metri da ponte Garibaldi a dormire, come se nulla fosse accaduto Ora di tuto questo l’uomo dovrà rispondere alla giustizia: intanto, nei prossimi giorni verrà fissato l’interrogatorio di convalida davanti al gip.
Gli esami richiesti dal pm per l’autopsia
Nel frattempo, la Procura di Roma ha disposto l’autopsia del ventenne statunitense trovato morto nelle acque del Tevere. Nelle richieste avanzate dal pm Marcello Monteleone anche l’esame tossicologico per verificare se il giovane avesse assunto alcol o sostanze stupefacenti. In base a quanto accertato da un primo esame della salma, il giovane presenta delle ferite alla testa ed altre ferite compatibili con la lunga permanenza in acqua e l’urto con alcune pietre presenti intorno alla banchina del fiume. L’autopsia verificherà la presenza nei polmoni del giovane di acqua, il che avvalorerebbe l’ipotesi che il decesso è giunto per annegamento e non per i colpi ricevuti durante la lite avuta con Massimo Galioto, senzatetto di 41 anni fermato oggi con l’accusa di omicidio.
Ecco, di seguito, uno schematico riassunto del caso dell’omicidio di Beau Salomon in un servizio della Cnn postato su Youtube.