L’eroe di Dacca: “Non liberatemi, resto con le mie amiche”. E viene ucciso

3 Lug 2016 17:11 - di Robert Perdicchi

Il suo coraggio gli è costato la vita. Un giovane bengalese, ostaggio dei jihadisti nel ristorante di Dacca, ha rinunciato alla possibilità di essere liberato per restare accanto a due sue amiche. La sua tragica storia è stata raccontata dal New York Times e dall‘Independent. Faraaz Hossain, uno studente del Bangladesh alla Emory University negli Stati Uniti, si trovava all’Holey Artisan Bakery di Dacca la sera dell’assalto, in compagnia di due donne in abiti occidentali. Ad un certo punto i terroristi gli hanno offerto di lasciare il locale, in quanto musulmano, insieme alle altre donne che indossavano il velo. Lui però, secondo le testimonianze sul posto riportate poi dalla nipote, ha rifiutato di lasciare sole le sue due amiche, che avevano detto di essere di nazionalità indiana e americana.

Un eroe che studiava negli Usa ed era musulmano

Faraaz era uno studente di Economia, tornato in vacanza a casa il 18 maggio. Con lui c’erano due ragazze, che non avrebbero avuto il privilegio di restare in vita perché troppo cccidentali. I terroristi hanno intimato, a ognuna delle persone presenti, di recitare il Corano. Chi non lo ha fatto è stato torturato e ucciso. Faraaz, musulmano bengalese, il Corano lo conosceva e per questo era stato graziato inizialmente dai jihadisti. Ma quando ha chiesto di restare con le amiche, considerate troppo occidentali, Faraaz è stato ucciso, insieme con altri 19 ostaggi, tra cui 9 italiani e 7 giapponesi.

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