Fassino si butta a destra: «Case popolari, prima gli italiani»

10 Lug 2016 11:08 - di Marzio Dalla Casta

«Nell’assegnazione delle case popolari, il criterio basato sulla composizione dei nuclei familiari premia sempre più spesso le famiglie immigrate, che fanno più figli. Bisogna domandarsi fino a quando la graduatoria unica è sostenibile. Questo per non alimentare conflitti tra chi quel diritto lo esige». A pronunciare queste parole non è un pericoloso estremista di destra ma – udite udite! – uno stimatissimo esponente del Pci-Pds-Ds (di cui è stato segretario nazionale)-Pd come Piero Fassino. Un bagno di realismo, il suo, conseguenza della severa sconfitta elettorale patita ad opera dei Cinquestelle nel recente ballottaggio di Torino.

Fassino: «Il tema dell’immigrazione rischia di travolgerci»

Fassino, infatti, non ne ha fatto mistero nel suo intervento davanti alla direzione regionale piemontese ricordando le fasi più salienti della sua campagna elettorale da sindaco uscente: «L’immigrazione – ha riconosciuto l’ex-primo cittadino di Torino – è il tema che sempre e ovunque mi sono trovato davanti. E’ il più sentito nella aree a maggiore sofferenza sociale, dove gli immigrati sono visti in competizione per la casa, il lavoro, il welfare. Si tratta – ha aggiunto – delle stesse aree nelle quali abbiamo avuto i risultati peggiori». Da qui l’allarme lanciato da Fassino non solo al Pd ma all’intera sinistra italiana: «Finora in Italia l’immigrazione è stata governata tutto sommato bene, ma in termini di numeri stiamo arrivando al superamento della soglia che è governabile. Se non lo vediamo per tempo, questo problema rischia di travolgerci».

E in Piemonte il Pd si spacca

Parole, queste di Fassino, che difficilmente scuoteranno la sinistra da uno dei suoi temi più indentitari ma certamente destinate a far rumore. Tanto più che esse sono cadute nel bel mezzo di una direzione piemontese che ha visto – come accaduto 24 ore prima in quella provinciale torinese – la minoranza di sinistra del Pd chiedere le dimissioni dei vertici regionali del partito. La resa dei conti, cioè la destituzione del segretario regionale Davide Gariglio e della sua intera segreteria è stata rinviata a venerdì prossimo.

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