Fallito il colpo di stato in Turchia: 750 arresti. Erdogan resta al potere
Dopo una notte di spari, gente in piazza avvolta dalle bandiere, carri armati, esplosioni, morti e feriti, appare fallito il tentativo di colpo di Stato tentato venerdì sera in Turchia, quando, intorno alle 22 i militari hanno occupato i centri nevralgici della Turchia, dall’aeroporto alla sede del partito di governo, dal comando di polizia al palazzo presidenziale, si legge sul “Corriere della Sera“.
Tentativo di colpo di Stato ieri sera in Turchia
Lo Stato maggiore dell’esercito turco ha annunciato a sorpresa di aver preso il potere nel Paese «per ristabilire l’ordine democratico e la libertà», ma già alle 2 di notte, a distanza di 4 ore appena dall’annuncio, il premier turco Binali Yildrim ha assicurato: «La situazione è largamente sotto controllo», mentre la tv di Stato, occupata e oscurata dai militari, ha ripreso le trasmissioni. E il presidente Recep Tayyip Erdogan,che era in vacanza sul mar Egeo, scappato inizialmente a bordo di un volo, è tornato ad Istanbul, dove lo aspettava una folla in festa. «Voglio ringraziarvi per quello che avete fatto stanotte a nome mio e della nazione», ha detto all’alba all’esterno dell’aeroporto Istanbul, attorniato da una folla di migliaia di sostenitori che sventolava bandiere turche e inneggia ad Allah. Secondo il governo (che ha ripreso il controllo dei ponti sul Bosforo a Istanbul, bloccati al momento del golpe) i morti in totale sarebbero 60, 754 le persone arrestate: lo ha detto il ministro della Giustizia Bekir Bozdag. Il responsabile degli Interni Efkan Ala ha reso noto che 29 colonnelli e 5 generali sono stati rimossi dal loro incarico.
I morti in totale sarebbero 60, 754 le persone arrestate
Ma alcune frange di militari golpisti potrebbero ancora non essere state disinnescate: la Cnn turca è stata occupata e sgomberata dai militari proprio mentre la folla festante sembrava intenta a festeggiare il fallimento del golpe. E una forte esplosione è stata udita all’aeroporto internazionale Ataturk. In una mail diffusa poco dopo le 6 del mattino, i golpisti dichiarano di essere ancora (e «con determinazione») in combattimento, invitando la popolazione a restare in casa. Un’unità dell’esercito turco composta da circa una sessantina di militari ribelli, che aveva occupato nella notte uno dei ponti che uniscono il Bosforo a Istanbul, si è però arresa all’alba alle forze di sicurezza turche. Le immagini sono state riprese in diretta tv. Pressoché in contemporanea, aerei da caccia turchi F16 hanno bombardato i blindati dei golpisti dispiegati nelle vicinanze del palazzo presidenziale, in un quartiere di Ankara. La No fly zone su Ankara per ora resta e qualsiasi velivolo che la violerà, è stato annunciato, sarà abbattuto. «Noi tutti siamo qui, in carica, non lasceremo il Paese in mano ai golpisti», assicura Erdogan.