«Era un paradiso. Ora ho paura, me ne vado». Lo choc degli italiani “di Nizza”

15 Lug 2016 15:25 - di Elsa Corsini

«Qui c’è un train de vie molto tranquillo, la gente si trasferisce a Nizza per far crescere i propri figli. Ma dopo ieri sera non sarà mai più così: la gente ha paura». Alessia Allegri, 33 anni, italiana trapiantata da sei anni in Costa Azzurra dove gestisce un ristorante confessa il suo terrore e la voglia di scappare altrove. «Avevo già in mente di andarmene con il mio fidanzato –racconta – ora è arrivato il momento di farlo: appena saranno pronti i visti, spero entro settembre, me ne vado in Asia o in America, è uguale, basta andarsene». L’attentato che ieri sera ha sconvolto la Francia è avvenuto sotto casa sua. «Abito accanto all’hotel Negresco e non sono morta anch’io solo per pigrizia: volevo scendere in strada per vedere meglio i fuochi d’artificio, ma all’ultimo non sono uscita perché non ne avevo più voglia. E mi sono salvata…». Poi la polemica, neanche tanto velata, ai sistemi di sicurezza. «La Francia è da sempre un paese tranquillo, dove la sicurezza è massima, ma questa volta hanno tappato. Forse c’è stato un calo di attenzione dopo che agli Europei è andato tutto bene, comunque hanno toppato…».

Nizza, lo choc di Giulia

«Ho visto persone cadere sotto ai miei occhi. Spari, urla, gente che scappava. È stato terribile”. Giulia Goio, 16 anni, di Rovasenda (in provincia di Vercelli), era in gita a Nizza con altri dieci compagni dell’istituto Don Bosco di Borgomanero (Novara). Ieri sera ha visto dietro di sé il tir lanciato tra la folla sulla Promenade des Anglais. «Erano appena finiti i fuochi, c’era tantissima gente – racconta sconvolta – ho sentito le urla, mi sono girata e ho visto gente cadere a terra travolta dal camion. Ci siamo messi a correre verso l’albergo dove siamo ospitati e ci siamo chiusi dentro». Tra qualche ora prenderà il treno  per tornare in Italia.

Luca: sembrava il paradiso, ora ho paura

«Siamo stati sempre convinti di vivere in una specie di Eldorado, quasi fuori dal mondo. Ora siamo piombati nell’incubo». Luca Signoretti, romano, 53 anni, consulente d’impresa, vive a Nizza da 15 anni, con la moglie e i due bambini. Ieri sera era a Cannes con la famiglia e soltanto al rientro, quando ha trovato l’accesso bloccato alla Promenade des Anglais, ha capito cosa fosse successo. «Da ieri notte è iniziato lo scambio frenetico di informazioni, alla ricerca degli amici, per verificare se fosse tutto a posto. I bambini sono rimasti paralizzati davanti alla tv, abbiamo cercato di filtrare il flusso delle immagini e dei dettagli, ma siamo tutti sotto choc». Docente all’International University di Monaco, Luca è andato all’università per l’ultima sessione di esami prima della pausa estiva: «Anche lì c’era un’atmosfera molto pesante, perché la maggior parte degli studenti arriva da Nizza e dintorni. Per la prima volta nella mia vita, ho visto un militare con il mitra spianato. Un’immagine quasi surreale, tra i monegaschi in abito da spiaggia».

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