Cairo difende (con enfasi) l’autonomia dei direttori: «Signori padroni»
Urbano Cairo, il nuovo editore della Rcs dichiara di rispettare in modo assoluto l’indipendenza dei direttori di giornali. Ma lo fa con un tono un po’ sopra le righe. Excusatio non petita? In ogni caso l’azionista di riferimento del Corriere della Sera ricorda che l’editore può sempre dare il benservito a un direttore. Nelle aziende editoriali del gruppo Cairo il direttore “è il signore padrone”, e “il direttore di un giornale come il Corriere della Sera è signore e padrone con la sua redazione, con i suoi vicedirettori”. Queste le enfatiche parole di Cairo parlando della conquista di Rcs. Nel corso dell’assemblea dei soci, Cairo l’editore aveva accennato criticamente al fatto che delle volte nei quotidiani si facciano “venti pagine per trattare un argomento” e su questo è stato quindi interpellato in conferenza stampa. “Il direttore nelle aziende editoriali che io ho è il signore padrone – ha detto -. L’editore ha un potere, che è quello di cambiare il direttore”. Poi su quello che fa il direttore o il conduttore della trasmissione “l’editore non deve intervenire. Può farlo qualora chiamato. Può dare idee, che non necessariamente vanno accettate. Ci può essere e ci deve essere un confronto, ma alla fine la decisione finale la prendono loro”, i direttori. “Se ci sono tante notizie uno deve dire ho un giornale di x-y pagine, devo stare attento a soddisfare le esigenze dei lettori. Devo cercare di dare sempre tante altre notizie per avere il maggior gradimento possibile”. Di solito un editore non dice di rispettare l’autonomia dei direttori. La rispetta e basta.