Usa, Corte suprema abortista: bocciata la legge del Texas

27 Giu 2016 17:37 - di Laura Ferrari

La Corte Suprema Usa ha bocciato la legge del Texas sull’aborto, una delle più severe degli Stati Uniti per le sue restrizioni. Le norme sono state giudicate illegittime da cinque giudici costituzionali su otto. Dopo la morte del giudice cattolico di origine italiana, Antonin Scalia, la Corte è rimasta con un componente in meno e maggiormente sbilanciata a sinistra. Il successore di Scalia, indicato da Obama nel giudice ebreo progressista Merrick Garland, avrebbe sbilanciato ulteriormente verso le posizioni democratiche l’Alta Corte Usa. Da qui la scelta del Senato di bloccarne la nomina in attesa del nuovo inquilino alla Casa bianca. È la prima volta dal 2007 che la Corte suprema si pronuncia sull’aborto. Il provvedimento in questione introduceva norme molto restrittive sulle cliniche in cui è possibile interrompere una gravidanza, stabilendo standard più severi rispetto al passato, pena la chiusura della struttura. E la legge ha già ridotto il numero di cliniche che non erano in linea con i nuovi criteri, portandolo da 40 a 10. La decisione di respingere la legge varata nel 2013 dallo stato del Texas è stata prontamente cavalcata dai movimenti progressisti e femministi. Non a caso la prima a esultare è stata la candidata democratica alla Casa bianca. «Una vittoria per tutte le donne d’America» così Hillary Clinton su Twitter esulta per la decisione della Corte Suprema «Un aborto sicuro deve essere un diritto non solo su un pezzo di carta ma nella realtà», afferma la Clinton, che cerca di catturare il voto degli elettori liberal.

La legge del Texas bocciata da una Corte “monca”

Posizione opposta a quella del candidato repubblicano. «Se sarò eletto presidente eleggerò giudici della Corte suprema con posizioni anti-aborto». lo ha detto Donald Trump intervenendo a New York davanti a centinaia di persone intervenute a un incontro del candidato repubblicano alla Casa Bianca con la comunità evangelica e dei cristiani conservatori.  Con una mossa inusuale, muovendosi già come presidente in pectore, Trump ha diffuso una lista con undici nomi di potenziali giudici – tutti conservatori – tra cui potrebbe scegliere il sostituto del defunto Scalia alla Corte Suprema, se venisse eletto alla Casa Bianca.

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