Rifiuti in Campania, la Corte dei Conti chiede 27 milioni a politici e funzionari

29 Giu 2016 11:20 - di Paolo Lami

Arriva la Corte dei Conti a “bastonare” quanti – politici, amministratori locali, dirigenti e funzionari della Regione e di vari Comuni – sono ritenuti responsabili della disastrosa gestione dei rifiuti in Campania e di non aver adottato le misure necessarie alla bonifica e messa in sicurezza di numerose discariche, mettendo gravemente a rischio la salute dei cittadini e arrecando gravi danni all’ambiente. Fra loro spiccano i nomi degli ex-presidenti Antonio Bassolino e Stefano Caldoro destinatari di un cosiddetto “invito a dedurre“.
Per i giudici amministrativi della sezione regionale campana, questa gente ha creato un danno erariale di oltre 27 milioni di euro, per l’omessa bonifica e la mancata messa in sicurezza delle discariche campane. E ora è chiamata a pagare di tasca propria.
Il conto, salatissimo, è stato calcolato dalla Guardia di Finanza che, assieme alla Corte dei Conti, ha passato al setaccio tutti gli atti compiuti ma, soprattutto, quelli omessi, da amministratori locali, funzionari, dirigenti e politici a fronte di quelle che erano le normative di riferimento.
L’indagine coordinata dal sostituto procuratore generale della Corte dei Conti Donato Luciano, attraverso la quale è stato accertato un danno erariale di 27 milioni di euro, riguarda i rilievi mossi dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea allo Stato italiano per violazioni riguardanti, complessivamente, 200 discariche italiane non conformi alle direttive europee sui rifiuti.
Di queste 200 discariche, 14 contengono rifiuti pericolosi e 48 si trovano in Campania.
Secondo la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti i vertici degli Enti competenti non avrebbero adottato tutte le misure necessarie malgrado la legge fosse esplicita sull’attribuzione delle competenze e benché i progetti di bonifica fossero stati ampiamente finanziati dalla Regione Campania nel giugno del 2013, attingendo dalle risorse del POR Campania 2007/2013.
L’Unione Europea ha condannato l’Italia a pagare una somma forfettaria di 40 milioni di euro e penalità semestrali pari a 42,8 milioni di euro, fino alla completa esecuzione delle relative sentenze di condanna della Corte di Giustizia.
Lo Stato Italiano ha già versato alla Commissione europea 113,2 milioni di euro di cui 27,4 riguardanti le discariche presenti sul territorio campano. Le somme dall’Ue, anticipate dall’Italia, sono attualmente in corso di recupero da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha avviato il procedimento di rivalsa nei confronti degli enti responsabili, individuati dal Mef e dal Ministero dell’Ambiente nelle singole Regioni e nei Comuni. Fra i destinatari dei 15 inviti a dedurre emessi dalla Procura della Corte dei Conti e notificati dalla Guardia di Finanza per l’omessa bonifica di 48 discariche campane figurano anche gli ex-presidenti della Regione Campania, Antonio Bassolino e Stefano Caldoro, oltre all’ex-assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano.

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