De Magistris scappa dal confronto: Napoli sparita dal dibattito nazionale

14 Giu 2016 8:20 - di Redazione

Sarà che l’esito del ballottaggio appare scontato, sarà che lì il Pd renziano prende solo mazzate, fatto sta che Napoli e Luigi de Magistris sono spariti dal racconto nazionale di queste elezioni amministrative. Domenica, per esempio, la brava e paziente Lucia Annunziata nel suo programma su Raitre, In mezz’ora, si è sorbita ben tre confronti diretti: Milano, Roma e Tonno. Facili le ragioni dell’esclusione di Napoli: il Pd non è al ballottaggio e quindi non “pesa” nell’unico dato che conterà lunedì a livello nazionale, quello sulla sconfitta o sulla vittoria del premier, si legge su “Il Fatto quotidiano“.

Napoli sconta questo gap di informazione sin dall’inizio della campagna elettorale

La gran parte dei quotidiani, si pensi al Corriere della Sera o allo stesso Mattino partenopeo si sono limitati a saccheggiare i luoghi comuni sulla plebe ignorante dei lazzari, vittima di un malefico incantesimo da parte di de Magistris. Perché tutto nasce, ovviamente, dal solito pregiudizio sul sindaco populista, zapatista se non chavista. Invece il sindaco edizione 2016, votato da 172.700 cittadini al primo turno (42,8 %), è un po’ diverso dal de Magistris di 5 anni fa. Come dimostra il noto comizio in cui intima a Renzi di farsela sotto (l’unica volta che il sindaco si è guadagnato la ribalta nazionale) de Magistris incarna un sentimento di autonomismo cittadino, per dirla in termini catalani e non neoborbonici, che taglia trasversalmente tutte le fasce sociali e le classiche categorie politiche di destra e di sinistra.

A votare in massa per de Magistris sono stati soprattutto i quartieri più borghesi

Il suo antirenzismo è una controrottamazione basata sui risultatidi un’amministrazione che i cittadini hanno per il momento giudicata buona: il boom del turismo, la scomparsa dell’immondizia, finanche uno zero meritevole alla voce inchieste giudiziarie. Non solo. A votare in massa per de Magistris sono stati soprattutto i quartieri più borghesi (Vomere, Chiaia e Posillipo). Altro che plebe.

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