Cameron: non voglio farmi il mazzo. Sgambetto Tory a Boris Johnson
L’espressione è colorita. Da pub inglese nell’ora spensierata dell’happy hour dopo una giornata di stressante lavoro nella City. O, se preferite, da ruvido spogliatoio di un campo di rugby di periferia. «Perche’ mi devo fare il mazzo? Preferisco dimettermi ora invece di lavorare sulla Brexit per sei mesi e poi regalarla già pronta a un mio avversario». E’ un David Cameron insolitamente a briglia sciolta, certamente furibondo e off the record quello che si rivolge in maniera così insolita e poco protocollare ai suoi compagni di partito tradendo apertamente lo shock per il risultato inatteso del referendum britannico che ha sconvolto i suoi piani aprendo nel Vecchio Continente scenari inattesi.
Le parole forti, colorite da un’espressione volgare che, secondo i media britannici, rivelano per intero lo stato d’animo del premier britannico Cameron nelle ore immediatamente successive alla batosta presa sulla Brexit sarebbero state pronunciate da David Cameron davanti ai suoi prima di annunciare le sue dimissioni in diretta televisiva dopo la sconfitta del fronte “Remain” al referendum sull’Unione europea.
E, intanto, oggi il Times riporta la notizia di una fronda interna al partito conservatore per evitare in tutti i modi possibili che Boris Johnson diventi il leader succedendo a Cameron.
«La trovo un’ipotesi da escludere nella maniera più assoluta», ha dichiarato una fonte Tory al quotidiano. E si fa strada l’ipotesi che sia il ministro dell’Interno Theresa May a sbarrare il passo all’ex-sindaco di Londra. Nelle valutazioni degli scenari a breve la May si piazza al secondo posto come possibile successore di Cameron ma altri sgomitano. Subito dietro di lei, al terzo posto nella successione a Cameron, si faceva il nome del cancelliere George Osborne che era, fino a qualche giorno fa, parecchio accreditato ma che, ora, scivola dal terzo al sesto posto.