Brexit, anche molti italiani che vivono a Londra tifano per l’uscita dall’Ue

22 Giu 2016 17:13 - di Gioacchino Rossello

Italiani che tifano Brexit. E vivono a Londra. Se è vero che molti nostri connazionali glissano, c’è anche qualcuno controcorrente che invece invoca la vittoria della Brexit nel referendum di domani. Come l’immobiliarista Alberto Orru, che spiega di non riconoscersi più in questa Europa. ”E’ diventata troppo germanocentrica e francocentrica e l’unico modo di riformarla è uscirne”. Orru vive da 10 anni nella capitale britannica dove ha fatto fortuna grazie alla ‘febbre’ del mattone, vendendo proprietà di lusso rivolte a una clientela soprattutto internazionale. E si è anche impegnato in politica, fondando gli Italian Conservatives of London, un gruppo di italiani simpatizzanti dei Tories. ”In teoria sostenendo l’uscita dall’Ue potrei andare contro i miei interessi – prosegue Orru – perchè in caso di affermazione dei Remain ci sarebbe una certà stabilità del mercato nei prossimi mesi, ma allo stesso tempo il risultato sarebbe negativo per la maggior parte dei cittadini britannici perchè continuerebbero i problemi attuali”. L’imprenditore guarda al lungo periodo e ai benefici che, secondo lui, la Gran Bretagna potrebbe avere con la Brexit, senza cioè più il vincolo di una ”Europa finita, che è in recessione da dieci anni” e non offre prospettive a molti Paesi, a partire dalla Grecia. Anche sul tema dell’immigrazione, quello che più preoccupa gli italiani che temono una restrizione agli ingressi nel Regno dai Paesi Ue dopo una eventuale Brexit, Orru appoggia pienamente la campagna Leave. ”I servizi pubblici non sono più in grado di sostenere l’afflusso di stranieri che ogni anno si aggiungono – sostiene – servono quindi nuove regole per decidere chi possa entrare o meno, ed escludere, ad esempio, quelli che hanno precedenti penali”. L’imprenditore è convinto che ci siano molti sostenitori della Brexit anche nel settore finanziario, malgrado le apparenze: ”Ho diversi amici che gestiscono hedge fund, la pensano come me, ma non lo dicono”.

 

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