Brexit, Cameron “stecca” nel confronto tv. I giornali: «È in declino»

3 Giu 2016 12:58 - di Niccolo Silvestri
Il premier David Cameron

È finito troppe volte “alle corde” il primo ministro britannico David Cameron nel dibattito sulla Brexit trasmesso di recente da Sky News. Sulla stampa del Regno Unito il giudizio è pressoché unanime: il premier è stato «attaccato con ferocia» dagli elettori arrabbiati, secondo il giornale filo conservatore – e quindi non pregiudizialmente ostile, Daily Telegraph che parla anche di «rivolta popolare», mentre il progressista Guardian si dice addirittura certo che sia iniziato il «declino» del primo ministro.

Il dibattito con Cameron trasmesso da Sky News

Insomma, con toni più o meno sfumati, tutti rilevano come le sue contraddizioni sul dossier Europa e in particolare sul tema immigrazione abbiano irritato e in certi casi esasperato il pubblico in studio, col quale il conservatore Cameron ha sostenuto dei vivaci botta e risposta, arrivati perfino alle accuse di essere un «ipocrita» e di «parlare a vanvera» da parte di alcuni invitati alla trasmissione. Particolarmente acceso, come è stato sottolineato da diversi media, lo scambio con una studentessa musulmana, Soraya Bouazzaoui, che ha affrontato il premier chiedendogli per due volte di rispondere ad una sua domanda sulla possibilità che la Turchia possa entrare nell’Ue.

È ora è la volta dell’amico e rivale Gove, l’euroscettico

Proprio il loro confronto è stato uno dei momenti in cui il pubblico di Twitter è stato più attivo, a riprova della forte difficoltà in cui si trova Cameron. E questa sera è il turno dell’euroscettico Michael Gove: il ministro della Giustizia sarebbe già molto teso dopo aver visto il fuoco incrociato a cui è stato sottoposto il suo amico diventato rivale nella campagna per il referendum del 23 giugno. Che è già considerata come la scadenza decisiva per il destino dell’Europa. Non v’è infatti alcun dubbio che la vittoria dei fautori della fuoriuscita della Gran Bretagna dalla Ue ha ottime probabilità di scatenare un effetto domino sugli altri partner dell’Unione.

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