Aggredito coordinatore di CasaPound a Lanciano: indaga la Digos

17 Giu 2016 10:23 - di Guido Liberati

Nico Barone, coordinatore di CasaPound a Lanciano, 26 anni, è stato aggredito questa notte da ignoti sotto casa mentre rientrava dopo una riunione politica in vista del ballottaggio di domenica. Barone è stato malmenato al viso ed è stato successivamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale dove a stato sottoposto a tac. La prognosi è di 5 giorni salvo complicazioni. La polizia sta indagando e ha prelevato la cartella clinica dall’ospedale. Secondo le prime considerazioni sarebbe stato colto di sorpresa alla spalle e non ha avuto il tempo di vedere i suoi aggressori. CasaPound si è apparentata per il ballottaggio di domenica con la candidata del centrodestra Paolucci, cosa che ha scatenato polemiche furiose in città: qualora la Paolucci dovesse vincere il ballottaggio contro il sindaco uscente di centrosinistra Pupillo per CasaPound si aprirebbe la porta del consiglio comunale con un eletto. Barone, come documentato sulla sua bacheca Facebook, ha ricevuto diverse minacce negli ultimi tempi.

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Sulla sua elezione, Barone ha scritto sulla sua bacheca Fb_ «Mi ritrovo a giustificarmi. Questa è la cosa folle. Perché Nico Barone ha avuto il consenso popolare e democratico che gli varrà un seggio in caso di vittoria. La democrazia vale solo per alcuni? Chi decide chi può rappresentare i lancianesi? Invece, associazioni autorefenziali e segretari di partito che a livello politico non hanno mai avuto nessun incarico o hanno dovuto sempre fare un passo indietro perché inadatti o incompetenti, si dovrebbero vergognare. Si dovrebbero vergognare perché inadatti a parlare di politica, di proposte, di iniziative. Si dovrebbero vergognare perché stanno sputando su un ragazzo e la sua famiglia, che chi conosce apprezza. Al quale 334 lancianesi hanno dato la loro fiducia. Si dovrebbero vergognare perché loro sono i veri nemici della democrazia, quelli che vorrebbero decidere chi a Lanciano può avere parola e chi dovrebbe tacere solo per una diversa idea politica».

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