Unioni civili, si vota la fiducia. Il Pd fa festa davanti al Parlamento
Al via nell’aula della Camera la votazione sulla fiducia posta dal governo sul ddl sulle unioni civili. Un voto che Matteo Renzi e il Pd vogliono trasformare in un gigantesco spot elettorale, nonostante i rimbrotti della Cei. “In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie”. ha scritto su Facebook Matteo Renzi, ricordando un’amica, Alessia Ballini, morta a 41 anni in seguito ad un tumore, paladina delle battaglie per i diritti civili. La fiducia, si difende Renzi, era necessaria “perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti”. Maria Elena Boschi si è presentata in aula con un nastrino arcobaleno appuntato sulla giacca bianca e il Pd si è dato appuntamento alle 16 davanti a Montecitorio per festeggiare l’approvazione in via definitiva della legge sulle unioni civili. Una mobilitazione indetta su Twitter dal presidente del Pd Matteo Orfini, che ha rilanciato un tweet di Anna Paola Concia “Aspettiamo insieme questo momento storico”.
Critiche al provvedimento sono arrivate da Matteo Salvini: “Non sono contro per motivi religiosi ma perché la Cirinnà è l’anticamera delle adozioni gay. Il progresso non è avere due madri, due padri, tre cugini… è la fine della società. A questo punto perché limitarsi al matrimonio tra due persone, facciamo anche quattro o cinque come proponeva un senatore del M5S…”. “Questo – ha detto Renato Brunetta, capogruppo di FI – è un matrimonio vero e proprio, contrabbandato per unioni civili. Altro aveva chiesto la nostra Corte costituzionale, cioè di normare le unioni civili, cosa sulla quale noi siamo totalmente d’accordo, anche con nostre proposte di legge. Ma diciamo ‘no’ all’omologazione delle unioni civili al matrimonio”. Angelino Alfano è stato un po’ in difficoltà nel giustificare la posizione di Area popolare, rivendicando ai centristi una vigilanza che ha impedito di far passare nel testo le adozioni gay.