A Montecitorio tutti contro Renzi: «La guardia medica non va abolita»

11 Mag 2016 17:49 - di Robert Perdicchi

«Non spegnere le luci sulla Guardia medica e l’assistenza notturna». È l’appello lanciato oggi al premier Matteo Renzi dai sindacati medici che hanno protestato davanti a Montecitorio per dire “no” al rischio dell’abolizione della guardia medica notturna, in base all’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione della medicina generale che prevede, appunto, il passaggio dell’assistenza sul territorio da H24 a H16 indirizzando a Pronto Soccorso e 118 gli interventi notturni. Una protesta promossa da vari sindacati e che ha visto la partecipazione di centinaia di camici bianchi da tutta Italia, con l’appoggio dei piccoli comuni e di Federconsumatori. A manifestare davanti al Parlamento il Sindacato dei Medici Italiani (Smi), Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Fp Uil Medici e Sindacato italiano medici del territorio (Simet). A riconoscere una dilagante situazione di ”malcontento e disagio”, soprattutto per le difficoltà legate al turn-over, è stata anche la Federazione degli ordini dei medici e odontoiatri (Fnomceo) che, tuttavia, sulla questione dell’assistenza H16 si riserva di avviare un confronto con il ministero e le parti interessate prima di prendere una posizione definitiva. «Da questa piazza lanciamo un appello Renzi: non spegnere le luci dell’assistenza notturna, ascolta i cittadini. Abbiamo scritto a Renzi e non ci ha risposto. Auspichiamo che questo tema venga discusso in Parlamento. Non può essere demandato alla conferenza Stato Regioni», ha affermato il segretario dello Smi Pina Onotri. In questo modo, ha spiegato, ”7000 guardie mediche, ovvero quelle non titolari e precarie, rischiano di restare a casa. Ma soprattutto rischiamo di sovraccaricare il sistema di Emergenza e Urgenza”. Inoltre, ha incalzato il segretario Fp Cgil Medici Massimo Cozza, “così si capovolge il concetto di politica sanitaria che è stato portato avanti negli ultimi anni, ovvero di potenziamento dell’assistenza sul territorio rispetto all’ospedale. E’ una retromarcia clamorosa e sbagliata”. Preoccupazione è espressa anche dalla presidente dell’Associazione nazionale che riunisce circa 5000 piccoli comuni italiani (Ancpi) Franca Biglio, secondo la quale ”il taglio della Guardia medica è una forte penalizzazione che metterà in difficoltà in particolare gli anziani che vivono nei piccoli centri”. In Italia, ha ricordato lo Smi, ci sono 20.000 guardie mediche che gestiscono i codici bianchi di notte alleggerendo così il carico del pronto soccorso ed a fronte di un compito così importante il loro costo è di 10 euro l’anno a cittadino. Complessivamente, le guardie mediche effettuano 15 mln di visite l’anno, di cui 3 mln tra le 24 e le 8 di mattina e che andranno a carico del Pronto soccorso.

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