Trump ha vinto convincendo la maggioranza silenziosa USA. Ecco come

5 Mag 2016 8:24 - di Redazione

Prima di lui, l’ultimo repubblicano diventato candidato presidenziale senza mai aver occupato una posizione politica elettiva era stato il generale Dwight Eisenhower. Donald Trump non ha vinto la Seconda Guerra Mondiale, ma questo dice qualcosa sulle qualità che gli hanno consentito di ottenere la sua storica nomination, dopo che il trionfo nelle primarie di martedì m Indiana ha convinto i suoi rivali Ted Cruz e John Kasich a ritirarsi. Ora si tratta di vedere se i punti di forza che lo hanno spinto al successo nella lotta interna al Gop basteranno a fargli battere anche Hillary Clinton a novembre, si legge su “La Stampa“.

«Annullerò la riforma sanitaria di Obama», l’altra promessa di Trump

Tutto è cominciato con il muro da costruire al confine col Messico, pagato dai messicani, per tenere fuori dagli Usa gli illegali. Tema che sarà al centro dei primi cento giorni di amministrazione ha aggiunto ieri il magnate al New York Times che pubblica una serie di interviste sui «primi cento giorni». Al tema immigrazione all’inizio della sua corsa, Donald ha aggiunto l’economia, facendo leva in particolare sul malessere della classe media, che si sente sempre più minacciata dalla globalizzazione e privata del suo sogno americano. La promessa di rilanciarla è diventata uno slogan: «Rifare grande l’America».

Boom di Trump nell’America bianca e profonda

Un populismo nell’era di Twitter che gli ha consentito m particolare di conquistare l’elettorato bianco della classe media e bassa, che si sente sempre più emarginato e minacciato dalla crescita delle minoranze. Questa formula ha colto un sentimento di disagio molto diffuso, ed è bastata a sgominare tutti i 16 awersari repubblicani, da quelli che volevano ammantarsi del conservatorismo tradizionale reaganiano, a quelli che invece provenivano dall’insurrezione ormai decennale del Tea Party. Solo lui ha interpretato la pancia della base e ha vinto. Ora però la sfida diventa nazionale e il campo di gioco cambia. Un’autorevole fonte intema al Grand Old Party spiega: «Allo stato attuale, i nostri sondaggi dicono che Trump non solo verrebbe battuto da Hillary Clinton per la Casa Bianca, ma ci farebbe anche perdere la maggioranza al Senato. Questo vorrebbe dire che i democratici prenderebbero il controllo della Corte Suprema, che è la vera grande posta in gioco a novembre».

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