Tensione Cina-Usa. Pechino invierà sottomarini nucleari nel Pacifico

26 Mag 2016 13:24 - di Redazione

La strategia della tensione con gli Usa è cosa certa. Con un annuncio che fa parte di un preciso piano geopolitico la Cina ha confermato la decisione di inviare nel Pacifico sottomarini armati di testate nucleari come «deterrente» contro le attività militari americane. La notizia è comparsa sul sito del Guardian, che cita fonti di Pechino secondo cui la decisione era inevitabile anche se non viene precisato l’inizio delle operazioni. La mossa della Cina intende contrastare i piani americani per il sistema di difesa antimissile Thaad nella Corea del Sud e lo sviluppo di missili supersonici capaci di colpire il territorio cinese in meno di un’ora. Il governo cinese ha fatto sapere che l’espansione progressiva dei sistemi anti missili americani non ha lasciato altra scelta alle autorità.

La Cina pronta a scatenarsi contro gli Usa

Negli ultimi tempi la Cina ha ristrutturato  rapidamente l’arsenale di missili balistici a lunga gittata nei silos per trasportare testate multiple a puntamento indipendente, secondo gli esperti della difesa. La mossa arriva dopo decenni in cui Pechino ha acquisito tale tecnologia, indicando un cambio di strategia. Sarebbe la prima volta che sottomarini dell’esercito militare cinese dotati di missili nucleari entrano nell’Oceano Pacifico. La decisione è al centro del dibattito del summit del G7 tra i capi di Stato dei grandi del mondo in corso a Sendai e verrà certamente contestata da Giappone e Stati Uniti.  Dispiegare sottomarini nucleari potrebbe avere implicazioni molto gravi. Se la decisione verrà confermata, testate e missili nucleari saranno raggruppati insieme e forniti alla marina militare, consentendo pertanto alla Cina di lanciare un’arma atomica con maggiore rapidità. Se la Cina dovesse iniziare a mandare in giro sottomarini e imbarcazioni della marina, la situazione di stabilità delicata nel Mare della Cina Meridionale sarebbe definitivamente compromessa, minacciando la pace provvisoria con gli Stati Uniti nella regione.

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