“Stavolta Grillo ha fatto una sciocchezza”: anche Travaglio boccia il M5S

14 Mag 2016 8:20 - di Redazione

Il coinvolgimento di alcuni esponenti di spicco del MoVimento 5 Stelle nelle inchieste giudiziarie sta gettando scompiglio fra i più accaniti giustizialisti italiani, convertendone alcuni e preoccupando altri. Travaglio, il Movimento 5 Stelle si scopre garantista solo ora che alcuni suoi pezzi da novanta sono alle prese coi pubblici ministeri? «Intanto chiariamo che garantismo e giustizialismo non c’entrano nulla con questa storia. Garantismo, infatti, significa solo che chi è sotto processo ha il diritto di difendersi. Detto ciò, è un’assoluta ovvietà che, quando qualcuno riceve un avviso di garanzia, bisogna leggere cosa c’è scritto. Se poi l’informazione di garanzia parte dopo la denuncia di un avversario politico, come nel caso di Pizzarotti, è assolutamente evidente che non c’è nessun dovere di dimettersi», si legge su “Il Tempo”.

Travaglio: “Pizzarotti non ha nessun dovere di dimettersi”

Lei, però, in passato di sconti ne ha fatti ben pochi. «Altroché se ne ho fatti. E poi non ho mai detto che se uno ha un’indagine in corso non può candidarsi o deve dimettersi. Ripeto, occorre innanzitutto capire quali fatti vengono addebitati. E poi, molto spesso, le dimissioni sono un dovere anche se non c’è un’indagine aperta. Se un politico viene ripreso ad abbracciare un boss mafioso, ad esempio, non commette un reato, ma se ne dovrebbe andare immediatamente». Intanto Grillo ha approfittato dell’avviso di garanziaper sospendere dal movimento lo «scomodo» Pizzarotti. «Ecco, la sospensione, che io ritengo assolutamente doverosa, è un discorso a parte. Un movimento, infatti, si autotutela stabilendo che, mentre sono in corso accertamenti giudiziari, l’indagato non deve far parte del partito, per poi rientrarvi in caso di proscioglimento. Solo che il M5S ha commesso un autogol con Pizzarotti, perché l’automatismo indagine-sospensione non è previsto da nessuna parte. E, infatti, mentre il sindaco di Panna è stato sospeso, quello di Livorno no. Questo rende legittimo pensare che il provvedimento contro Pizzarotti sia dovuto al fatto che si tratta di un sindaco non allineato. Hanno compiuto una solenne cazzata».

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