Le stangate su auto e moto svuotano i portafogli: peso fiscale enorme
Sul settore dell’automotive (auto, moto e professional) grava un peso fiscale di 71,6 miliardi di euro. Una cifra spaventosa che è più che doppia rispetto al gettito versato dalle imprese con l’Irap (30,4 mld) e 20 volte superiore a quanto hanno pagato fino al 2015 i proprietari di prima casa con la Tasi (3,5 mld). Due imposte che sono state (Tasi) e continuano ad essere (Irap) le più odiate dagli italiani. La Cgia rileva l’eccessivo carico fiscale che grava su oltre 37 milioni di auto e 6,8 mln di moto circolanti in Italia, sostenendo che la tassazione su questo settore ha raggiunto livelli non più sopportabili. Dal 2009 il prelievo fiscale è salito di 5,3 mld di euro (+8%), sebbene ci sia stato un crollo delle vendite e, per la difficoltà economica in quel periodo, si sia circolato di meno. Per la Cgia su dati dell’Associazione nazionale filiera industria automobilistica, quasi l’82% dei 71,6 mld di tasse prelevate dall’automotive è riconducibile all’ uso del parco circolante, il 9,5% all’acquisto e l’8,5% alla tassa di possesso.
Lo studio della Cgia e l’analisi delle singole voci
Se si analizzano le singole voci, sostiene lo studio della Cgia, ci si accorge che oltre la metà del gettito totale prelevato dall’automotive (pari a 51,7%) è in capo ai carburanti. Tra Iva e accise, nel 2014 (ultimi dati disponibili) abbiamo versato all’erario 37 mld di euro (+23,2% rispetto al 2009). Anche se l’importo è nettamente inferiore alla voce precedente, va segnalato il gettito dell’Iva che grava sulla manutenzione e la riparazione/acquisto di ricambi, accessori e pneumatici che, seppur in calo, è stato di 9,27 mld (-9,6% rispetto al 2009). Il bollo auto ha garantito alle regioni italiane 6,1 mld di euro (dal 2009 +7,6%), mentre la crisi delle vendite ha fatto scendere a 5,4 mld l’Iva incassata dall’erario sugli acquisti di auto e moto. Allo stesso livello di gettito sono saliti i prelievi che gravano sui parcheggi e le contravvenzioni, mentre le imposte sull’Rc auto hanno toccato quota 4,2 miliardi di euro (+3,2% dal 2009). Un vero e proprio boom, invece, ha interessato i pedaggi autostradali. Nonostante il forte calo del traffico autostradale, il gettito fiscale relativo ai pedaggi ha raggiunto 1,8 mld di euro (+46,5% rispetto al 2009). E sebbene le Province abbiano chiuso i battenti, l’imposta provinciale di trascrizione è aumentata del 16,1%, toccando la quota 1,3 mld. Le imposte sui lubrificanti, infine, hanno pesato per poco più di 900 milioni e in questi 5 anni sono cresciute del 3,4%. Sull’ipotesi della cancellazione del bollo, Paolo Zabeo della Cgia ritiene che “in linea di principio la proposta sembra allettante, anche se dai nostri conteggi questa misura, compensata con l’aumento dell’accisa di 0,16 euro al litro, avvantaggerebbe, in particolar modo, coloro che fanno pochi chilometri ed hanno un auto di grossa cilindrata”. Per ridurre il peso fiscale su auto e moto il segretario Cgia, Renato Mason, propone di “abolire l’imposta provinciale di trascrizione che finisce nelle casse delle Province.