Renzi è un caso umano: «Non è vero che in Italia c’è emergenza migranti»

30 Mag 2016 13:35 - di Valerio Falerni

Se crede davvero in quel che dice, più che un problema politico, Matteo Renzi è un caso umano. In caso contrario, a dispetto della sua fama di grande comunicatore, sull’immigrazione il premier è davvero un pessimo propagandista. Dire – come infatti ha detto – che non esiste «nessuna invasione» e che «i numeri sono sempre gli stessi, più o meno» è come voler imbrogliare gli italiani facendo credere loro che l’andirivieni di barconi carichi di immigrati dirimpetto alle nostre coste è materia ordinaria, quasi fossero crociere low cost e non un’autentica invasione di gente che scappa da guerre e carestie verso la quale certamente non possiamo chiudere gli occhi ma che altrettanto certamente non possiamo ospitare tutti in Italia. Siamo in piena emergenza. Perciò diventa persino sconcertante l’annuncio di Renzi sull’interesse dell’Europa verso il Migration Compact, il piano di aiuti proposto dall’Italia: «Qualcosa si muove. L’Ue pare intenzionata a scommetterci». Peccato che tale piano non serva a risolvere la situazione in tempi eccezionali come gli attuali.

Chi lo dice, per Renzi, è «meschino»

Il problema è che Renzi sta imbrogliando se stesso e afferma questo po’ po’ di sciocchezze al solo scopo di non rompere definitivamente con la sinistra interna al Pd, che di sicuro non gli consentirebbe di cambiare registro sul tema dell’immigrazione. Il premier lo sa e si mette a squadra fino a bollare come «meschino» – nella sua eNews – «l’atteggiamento di chi grida e urla. Di chi usa sui media, e non solo, parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione». Con queste premesse, seguite ovviamente dal solito annuncio: «Finalmente qualcosa si muove e l’Ue pare intenzionata a scommettere davvero sul Migration Compact proposto dall’Italia». Peccato che tale piano non serva in tempi di emergenze.

Ma Casini lo smentisce: «Prepariamoci a un’invasione»

Chissà se tra i «meschini» risulta iscritto d’ufficio anche Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri e alleato di Renzi, che in un’intervista a Qn – ha parlato esplicitamente di «prepararci a un’invasione» ove mai «primo anticipo d’estate» dovessero «sbarcare sulle nostre coste 13mila migranti». Ed in effetti l’inizio della stagione calda porterà fatalmente ad un’impennata del numero degli sbarchi. «Nel 2015 – ha ricordato Casini, che ha anche annunciato di voler perorare la causa del Migration Compact presso Angela Merkel – era parte la rotta balcanica. L’Italia adesso è molto più esposta». E che il governo stia facendo poco o nulla per impedirla, l’«invasione», è dimostrato proprio dal prosieguo dell’intervista dell’ex-presidente della Camera: «Il nostro premier – ha detto infatti Casini – sa come farsi ascoltare. Stavolta però credo debba gridare più forte. Renzi lanci un vero Sos. Se i ritmi degli sbarchi sono questi, l’Italia non può farcela. È questa la vera priorità politica: più delle elezioni amministrative, più del referendum».

 

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