«Ho pochi soldi»: prete picchiato, rapinato e legato da malviventi dell’Est
Una violenza cieca esercitata contro un sacerdote indifeso. Una brutalità inaudita agita da delinquenti comuni provenienti dall’est europeo che, una volta braccato e bloccato il religioso finito nelle loro grinfie, hanno agito senza un briciolo di pietà per estorcere l’informazione su dove fosse custodito il denaro che avevano deciso di rubare a tutti i costi.
Prete aggredito e rapinato da malviventi dell’est
È l’ennesimo episodio criminale che testimonia, una volta di più, come nelle nostre città si sia ormai da tempo superato il limite: ogni limite. Come deliquenti disposti a tutto non si fermino più neppure di fronte alla tonaca, alla divisa, ai soggetti più fragili e indifesi. E così torna a succedere che un prete diventi il bersaglio mobile, come chiunque altro, da vessare e terrorizzare e si verifica che, dalle strade alla case, passando per la canonica di una struttura ecclesiastica, non c’è più un posto che non possa diventare meta di effrazione e intimidazione. E infatti il sacerdote protagonista e vittima di questa vicenda efferata è stato brutalmente picchiato, rapinato e legato con delle lenzuola da due malviventi dell’Est europeo, nella sua canonica di residenza ad Osnago (Lecco). L’aggressione si è verificata nel primo pomeriggio, in pieno giorno, quando il prete, vicedirettore del Collegio Arcivescovile di Masnago (Varese), é stato sorpreso dai due rapinatori e malmenato selvaggiamente fin quando non è riuscito a convincere gli aggressori di non avere in casa altro che qualche centinaio di euro.
Il pestaggio, la fuga, la richiesta d’aiuto
In base a quanto fin qui trapelato della vicenda, il prelato preso di mira, legato e imbavagliato, sarebbe a un certo punto riuscito a liberarsi gettandosi dalle scale e arrivando poi alla porta d’ingresso della canonica da dove si è affacciato per chiedere aiuto. Sul posto si sono a quel punto precipitati i carabinieri di Merate (Lecco) – raggiunti in seconda battuta dalla Scientifica che ha effettuato subito i rilievi sulle impronte lasciate dai due malviventi in canonica, e da colleghi impegnati a raccogliere eventuali testimonianze – carabinieri che, come prima cosa, hanno provveduto a far portare il sacerdote all’ospedale Mandic di Merate dove l’uomo è stato sottoposto a visite e accertamenti. Visite e accertamenti al termine dei quali è stato appurato che il prete, brutalmente aggredito, ha riportato ferite su parte del corpo e varie contusioni per cui, alcune ore dopo il ricovero e le dimissioni dall’ospedale, al sacerdote sono stati diagnosticati quindici giorni di prognosi. Questo il tempo necessario per rimarginare le ferite del corpo: per quelle impresse nell’animo – il prete è stato a lungo sotto shock – occorrerà sicuramente più tempo…