Pensionato vittima del “Salvabanche” ottiene un mini-prestito da Carife
Oltre il danno il beffa: la vicenda dei postumi del decreto “Salvabanche” che ha mandato in rovina i risparmiatori ritrovatosi dall’oggi al domani da clienti abbienti a ex possessori diseredati, non finisce mai di stupire. Un elenco che sembra senza fine, quello dei dileggi senza esclusioni di colpi a cui si sono ritrovati a far fronte i risparmiatori truffati dal decreto governativo e dalle banche a cui avevano accordato fiducia finanziaria e affidato la gestione dei proventi di una vita. Un intermionabile cahiers de doleances che si arricchisce oggi dell’ennesimo episodio, per fortuna – almeno in questo caso – a “lieto” (se così si può dire) fine…
Il pensionato vittima del “Salvabanche”
E allora cominciamo proprio dalla fine, quando il protagonista/vittima della vicenda riesce ad ottenere dalla banca della sua città, la Nuova Carife, un mini-prestito di 2.500 euro, proposto a tasso dell’8,5%. Del resto, sono soldi di cui ha assoluto bisogno Giosuè Arnone, 83 anni, ferrarese, pensionato-azzerato, decisamente in difficoltà a pagare le bollette Hera e il conto della badante da quando ha perso tutto ciò che aveva accantonato con parsimonia in anni di lavoro e sacrifici. Così, non potendo contare sui 36.000 euro di risparmi investiti per poter far fronte alle spese di sopravvivenza, somme che non ci sono più sul suo conto di vecchia Carife, cancellati dal decreto Salvabanche, si è visto costretto a chiedere un prestito…
Il mini-prestito accordato dalla Nuova Carife
E la proposta di questo prestito è stata accolta da Nuova Carife dopo che – ahilui senza ottenere risultati – nei giorni scorsi Arnone si era rivolto alla banca per un prestito prima di 2.000 poi 1.000 euro per far fronte alle spese ormai improcrastinabili. I fondi non erano arrivati e così il pensionato si era presentato all’Agenzia 1 della banca “scortato” da tv, giornalisti e rappresentanti del “No al Salvabanche”, reiterando l’imprescindibile richiesta. E così, a distanza di 24 ore, è arrivata finalmente la risposta dell’istituto di credito: niente paura, il pensionato era già stato inserito nella lista dei potenziali beneficiari del mini-fido da 2.500 euro, offerta lanciata di recente da Nuova Carife per riprendere l’attività di prestito. Non solo: la banca sottolinea “addirittura” di aver già invitato il cliente a passare in filiale per firmare, e di aver informato anche l’associazione. Tutto il procedimento sembra essere arrivato a compimento, dunque, e coerentemente con la paradossalità che ha fin qui contrassegnato l’intera vicenda legata al decreto “Salvabanche” per cui, da risparmiatore possidente, ora anche questo pensionato è diventato un ennesimo debitore, nullatenente…